Venticinque anni di libri "Bologna città speciale"

Edizioni del Borgo ha festeggiato in Fiera, che si è chiusa con numeri record. Cassanelli: "Settore importante. Un titolo su cinque venduto è per ragazzi".

Venticinque anni di libri  "Bologna città speciale"

Venticinque anni di libri "Bologna città speciale"

La colorata carovana della Children’s Book Fair ha lasciato Bologna – anche se restano gli eventi legati a Boom! con tante mostre ancora in città – sorridendo con 29mila visitatori professionali, 325 eventi, 90 Paesi partecipanti e svariati segni più. E se l’editoria per ragazzi sta vivendo una florida stagione (per non parlare dell’illustrazione: in questi giorni abbiamo visto ospiti come Suzy Lee o Rebecca Dautremer seguite come vere star), c’è chi su questo settore ha puntato da tempo, partendo da Bologna. Si tratta di Edizioni del Borgo – che porta nel nome Borgo Panigale, anche se la sede è a Casalecchio – avviata dal bolognese Stefano Cassanelli 25 anni fa e che oggi conta una quindicina di dipendenti. Un compleanno, dunque, festeggiato in fiera. È proprio Cassanelli a ricordare quegli inizi "un po’ per caso, negli stessi anni del mio amico Roberto Mugavero, come me classe ’62".

Cominciamo dall’inizio. Come si diventa una casa editrice?

"Ho sempre lavorato nel settore editoriale, da quando sono uscito da scuola, ma è stato difficile iniziare dal punto di vista economico. Sul mio cammino, però, ho trovato tre soci del settore che hanno sposato l’idea: siamo partiti e le cose hanno iniziato a funzionare bene da subito, nel 2008. Il primo progetto è stato una collana operativa per la scuola dell’infanzia".

Come è cresciuta l’attività?

"Per alcuni anni è stata relativa proprio alla scuola dell’infanzia. La svolta è arrivata quando Giunti ci ha chiesto di distribuire i nostri prodotti: ci si è aperto un mondo, abbiamo avuto successi non solo insperati, ma quasi incredibili. Abbiamo poi realizzato progetti per la scuola primaria: nel 2009 pubblicammo un corso di letture per un biennio che diventò il testo più adottato in Italia (con 135mila copie)".

La pandemia che impatto ha avuto?

"Nel 2020 abbiamo abbandonato il settore, nel frattempo avevamo impostato un catalogo per il mondo della libreria, diventato sempre più importante. Abbiamo trasferito la nostra esperienza dalla scolastica nel settore educational e dell’attività prescolare".

Proprio nel 2020 siete stati protagonisti di un piccolo caso con il libro ‘Vado in prima’.

"Sì, in quell’anno vendette 78mila copie: in pandemia i genitori, con i figli a casa da scuola, si sono mossi in maniera massiccia acquistando in Rete".

Bologna si è dimostrata terreno fertile per questo mondo?

"Bologna è sempre stata attenta all’editoria per ragazzi e le varie realtà che operano in città, da Hamelin alla Giannino Stoppani, hanno sempre avuto un’attenzione estrema".

Ma è sempre stato così?

"Ricordo, dalle mie esperienze di vendita negli anni Ottanta, che l’editoria per ragazzi era la ruota di scorta, poi con il tempo l’attenzione è cresciuta. Bologna è speciale, considerata centrale e non a caso la Fiera si tiene qui: è un ambiente sempre molto dinamico, che porta una ventata di ottimismo sul futuro. E poi le case editrici si sono accorte di un settore con bilanci importanti: un libro su cinque venduto, oggi, è per ragazzi. Nel 2022 è calato del 3,7%, ma il potenziale di sviluppo è notevole e per noi in realtà è stato un anno positivo, con la fascia 0-3 come colonna portante. Invece, è in crisi ovunque il settore della creatività, anche per la concorrenza dei tutorial".

In Fiera eravate presenti anche con il marchio Fatatrac.

"É il nostro mondo più sofisticato, con illustratori e autori di prestigio". Come Janna Carioli che vinto il premio Malerba con Io cambierò il mondo.

Letizia Gamberini

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