Il peggio, per ora, sembra passato. Di fiamme e fumo non c’è più traccia, ma solo terreni arsi e devastati. L’incendio che ha devastato Carbona, la frazione di Vergato racchiusa tra i boschi in una vallata tra le montagna dell’Appennino, è stato finalmente domato nella tarda serata di venerdì sera, verso la mezzanotte. Erano passate più di ventiquattro ore da quando, tra il tardo pomeriggio e la serata di giovedì, la prima scintilla si era scatenata. Questa, come appurato dai vigili del fuoco e dalle forze dell’ordine, era scaturita da una stradina comunale, ben poco battuta.
"Potrebbe essere bastato anche solo un mozzicone di sigaretta, ancora acceso, lanciato a terra da un’auto in corsa" aveva ipotizzato il vice sindaco Stefano Pozzi. Sulle origini del rogo, che ha coinvolto e distrutto oltre 50 ettari di terreno ma, per fortuna, nessuna abitazione, non si sa ancora nulla di certo. Tutti, però, propendono per cause accidentali e non dolose.
Quel che è certo, invece, è che i danni al territorio sono stati ingenti. Le fiamme hanno coinvolto aree boschive. Hanno lambito case che, però, non sono state coinvolte nè danneggiate. Nessuna persona è rimasta ferita nè bloccata dalle fiamme. Sono 31 le persone residenti in zona che sono state evacuate dalla serata di giovedì. Su decisione del Comune e del Centro operativo comunale, di concerto con i soccorsi e la Protezione Civile, nessuno sarà fatto rientrare al proprio domicilio almeno fino stasera. I focolai erano tanti e sparsi, anche se circoscritti in un’area specifica lontana dal paese. Il vento si alza e si abbassa costantemente e le bonifiche sono ancora in atto. Non si, però, escludono colpi di coda del rogo come quello avvenuto nel pomeriggio di ieri, verso le 14 quando una piccola area ha ricominciato a bruciare. L’incendio è stato, però, circoscritto e domato in poco più di un’ora.
Un numero ingente di persone sono intervenute da giovedì sera. Innumerevoli autobotti dei pompieri con squadre, una decina, provenienti da Bologna, Modena, Ferrara, Modena e Ravenna. Il 115 ha, poi, schierato svariati mezzi d’aria: due elicotteri e tre Canadair (della flotta nazionale) che non hanno mai smesso di sorvolare i cieli dell’Appennino. Con i pompieri la Protezione Civile, che ha gestito le operazioni di soccorso grazie ad una sala operativa unificata permanente al Centro operativo regionale, i carabinieri forestali.
Zoe Pederzini
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