Vernice nella piscina termale Nel mirino banda di baby-vandali

Sospetti su un gruppo di ragazzini che era solito ritrovarsi nello stabilimento di Porretta prima dell’apertura

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Si stringe il cerchio attorno ai vandali che, nella notte tra martedì e mercoledì, hanno sabotato l’attività delle neo-inaugurate Terme di Porretta versando un bidone di vernice nella piscina. Ad oggi, infatti, i sospetti si concentrano su un gruppo di giovani, giovanissimi, forse addirittura minori, della zona dell’alta valle del Reno. A parlarne, nella mattinata di ieri, è stato il professor Antonio Monti, direttore scientifico del Gruppo Monti che gestisce la celebre stazione termale di Porretta: "Non mi sento preoccupato per quanto accaduto e le nostre attività proseguono come sempre sperando, certo, si tratti di un episodio che non si ripeterà più. Credo fermamente che, per quanto grave e vandalico, si tratti di una ragazzata. Sappiamo per certo, infatti, che ben prima che rilevassimo le Terme facendole rinascere alcuni gruppi di giovani erano soliti ritrovarsi all’interno degli spazi e dei locali abbandonati delle vecchie terme per bighellonare e forse per ammazzare la noia. Credo, dunque, visto quanto accaduto, che si tratti di una ritorsione, uno ’sghetto’ fatto nei nostri confronti forse perché abbiamo tolto loro uno spazio dove bighellonare, un punto di ritrovo".

"Ci sarebbero anche alcuni video postati sui social – sottolinea Monti – che ritraggono i giovani quando si trovavano nello stabile abbandonato". Dopo l’atto vandalico è stata presentata denuncia ai carabinieri della Compagnia di Vergato. Le forze dell’ordine faranno luce su quanto accaduto, sulla presenza effettiva di video sui social network, sulle immagini delle videocamere di sorveglianza e sui gruppi di giovani che potrebbero essere responsabili di questo atto vandalico.

A riferire dell’accaduto era stato anche Graziano Prantoni, general manager del Gruppo Monti, che aveva rivelato che questo episodio aveva fatto seguito ad altri tre danneggiamenti solo nei primi due mesi della riapertura delle Terme: "C’è sicuramente uno schema. A questo punto non si può non pensarlo. La vasca è stata chiusa per i lavori di ripristino. Chiaro è che sono vasche che noi usiamo anche per cure e trattamenti medico-sanitari quindi è un problema il fatto che, anche per pochi giorni, non siano fruibili. C’è qualcosa che non va e speriamo, dunque, di poter mettere fine a questo brutto clima. Le istituzioni ci hanno accolto bene, ma evidentemente questo non vale per tutti". Sarà ora compito dei carabinieri fare luce sui fatti accaduti, unirli come i tasselli di un puzzle e risalire ai colpevoli.

Zoe Pederzini

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