Vi dico perché da noi funziona qualcosa in più

Gabriele

Canè

Subito una premessa: vivere a Firenze è un privilegio. Solo Venezia, avendo la passione del nuoto, o Roma, non avendo paura dell’immondizia, possono competere con questo gioiello. Lo è anche per un bolognese che oggi ha l’orgoglio di essere primo in una classifica che non è fatta solo di bellezza, ma misura la qualità della vita. E qui, in effetti, quel paio di posizioni Firenze le può pagare. Questione di volumi, ad esempio. La stessa popolazione più o meno negli stessi spazi deve convivere con parecchi milioni di turisti di differenza. Per l’impenetrabilità dei corpi

e degli alloggi, se ci sono gli stranieri non ci sono i fiorentini. Infatti, in centro ne resistono pochi e con i nervi scossi. Perché lo straniero non passa, resta sotto le finestre e fa casino. Anzi, glielo lasciano fare. Anche a Bologna ci sono parecchi "stranieri", soprattutto studenti italiani, però, che oltre a bere devono dormire perché lì ci vivono, danno esami,

e dunque fanno (un po’) meno casino. Ci sono pure molti turisti d’affari, a Bologna, per via dell’esistenza di una Fiera.

A Firenze c’è la Fortezza, che non è una fiera, ma appunto una fortezza che comunque la rigiri sta dentro le sue mura. Di farne una moderna, però, non se ne sente evidentemente il bisogno. Come non si è sentito il bisogno di fare una tangenziale, per non parlare dell’aeroporto. Dettagli. Poi una considerazione generale, diciamo caratteriale. Può anche darsi che i bolognesi siano più aperti, simpatici. Poi vivi a Firenze e ti accorgi che non è vero: semplicemente quelli antipatici non lo nascondono, mentre "lassù" sembrano tutti amici. Diffidate. Certo, siamo meno fumantini: se perde il Bologna, pazienza, andiamo a vincere uno scudetto con il basket. Qui la passione è solo per la viola: basta non tirar fuori una lira e criticare chi manda avanti la squadra.

Detto questo, se vivi a Firenze non faresti cambio.

Anche perché salti su un treno

e in 37 minuti arrivi in una stazione vera: a Bologna.