"Vi narriamo la storia nascosta dietro la tela"

Guido Reni, Elisabetta Sirani, Guercino: apre oggi a Fondantico ’Racconti d’arte’. "Siamo anche risaliti ai possessori dei quadri"

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di Nicoletta Barberini Mengoli

Se i quadri appesi alle pareti potessero raccontare tutti le passioni e gli intrighi ai quali hanno assistito, molti capitoli della nostra storia potrebbero essere riscritti o almeno reinterpretati. Ciò non può accadere. Però noi possiamo ricostruire, di molte opere d’arte del passato, la provenienza, che spesso si lega alla storia di famiglie importanti. "È proprio qui – afferma Tiziana Sassoli, titolare della Galleria Fondantico – che si inserisce la mia nuova mostra Racconti d’arte che, attraverso 40 opere in esposizione, evidenzierà non solo la bellezza dei dipinti, ma anche il fascino delle storie di chi li ha posseduti". "È il caso – spiega lo storico dell’arte e curatore della mostra, Daniele Benati – del Cupido addormentato di Guido Reni, proveniente dalla nobile famiglia Raggi di Genova, documentato sin dal 1658 e la cui appartenenza è giustificata da una scritta sul retro della tela. Passato attraverso gli eredi, è arrivato sino qui. E ancora un toccante San Matteo e l’angelo del Guercino, che una nota nel suo Libro dei conti permette di riferirne l’esecuzione al 1653 su commissione del cardinale Cornaro. La sua piena autografia è stata accolta da importanti studiosi dell’artista centese, come Denis Mahon e David Stone". E continua: "A pittori formatisi nell’orbita di Reni spettano poi la Madonna col Bambino, firmata e datata 1660 da Elisabetta Sirani, e il magnifico Sogno di Giacobbe di Michele Desubleo, artista di cui gli studi moderni vanno sempre meglio mettendo a fuoco la singolare fisionomia".

La carrellata di opere dal XV al XIX secolo in mostra da oggi (inaugurazione alle 16) sino al 19 dicembre, comprende i generi classici coltivati dal collezionismo nei più diversi formati. Da segnalare un piccolo e prezioso rame di Lavinia Fontana accanto ad opere di pittori come lo Scarsellino, Antonio Basoli e Pelagio Pelagi. "Destano molta curiosità – rileva ancora Benati – due bozzetti di Mauro Gandolfi eseguiti per le portiere di una carrozza di gala appartenuta al marchese Sebastiano Tanari quando fu eletto senatore nel 1790. Dato che ci ricorda come anche gli artisti più affermati non disdegnassero di applicare la loro arte agli oggetti d’uso, sia pure di lusso, in un’ottica che anticipa il moderno design".

Info: Fondantico (via de’ Pepoli 6e) da lunedì a sabato 10-13 e 16-19.

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