Via D’Azeglio, duetto magico Cremonini-Dalla

L’uscita di una nuova versione di ‘Stella di mare’, con anche la voce di Lucio, celebrata con proiezioni sui muri della casa dell’artista

Migration

di Amalia Apicella

"Che le stelle della notte fossero ai tuoi piedi. Che potessi essere meglio di quello che vedi". E, ieri sera, l’impressione era che le stelle della notte fossero davvero ai suoi piedi. Ai piedi di Bologna per ammirare un altro spettacolo, altrettanto magico, altrettanto suggestivo.

Suonano le prime note e parte l’incanto. Tocca le corde più profonde, più intimamente legate alla città e al suo cuore: piazza dei Celestini, la casa di Lucio Dalla, via d’Azeglio.

Tutto, qui, parla attraverso la musica e le immagini. Attraverso le voci di Lucio Dalla e Cesare Cremonini. Ed è proprio grazie a Cremonini che la canzone ‘Stella di mare’ rivive in una nuova versione.

La Fondazione Lucio Dalla ha concesso l’utilizzo della voce di Lucio dal master originale del 1979, Cesare l’ha riadattata e riarrangiata. Per celebrarne l’uscita, ogni sera tutta la settimana – dalle 21,30 alle 23 – "la casa di Lucio Dalla a Bologna si illuminerà con uno spettacolo di proiezioni e videomapping sulle note di ‘Stella di mare’ in diffusione per tutta via d’Azeglio, con le immagini straordinarie di Gianluigi Toccafondo", scrive il cantautore sui social.

Il Comune ha subito compreso e accolto l’iniziativa di Cremonini: "Grazie di cuore agli amici della Fondazione Dalla, al sindaco Matteo Lepore, all’assessore alla Cultura della Regione, Mauro Felicori, a Giorgia Boldrini e Marinella Maleti, del settore Cultura", continua Cremonini nel post.

Un desiderio, da parte dell’artista, di rendere omaggio al grande cantautore bolognese scomparso dieci anni fa e alla ‘città-mamma’ di entrambi. "Vivo questa canzone come un brano di contemplazione della bellezza del creato – aveva scritto sul profilo Instagram Cremonini, qualche giorno fa, prima dell’uscita della traccia –. Da ascoltarsi in cuffia, tra le lenzuola".

Il progetto artistico di Gianluigi Toccafondo, che ha accompagnato l’uscita del brano, sprigiona i suoi colori sulle facciate dei palazzi storici. I fondali marini, tutte le sfumature del blu e dell’azzurro sono in contrasto, proiettate sull’ombra Lucio, con la stella rossa di mare.

Piazza dei Celestini è immersa nel blu in cui si muove libera la ‘Stella di mare’, forse donna, forse sirena. Tutt’intorno le voci di Lucio e Cesare si alternano, s’intrecciano, si uniscono.

Ci sono, fino alle 19, anche le più indimenticabili strofe, i capolavori che il cantautore ci ha lasciato in eredità: ‘4 marzo 1943’, ‘Come è profondo il mare’, ‘L’anno che verrà’. E poi quelli di Cremonini: ‘La ragazza del futuro’, ‘Padremadre’, ‘Il Comico (sai che risate)’: si inseguono così le note di uno e dell’altro per poi ritrovarsi, ciclicamente insieme, in ‘Stella di mare’.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro