Bologna, 6 giugno 2022 - Stamattina, alle 9 in punto, il maxi- cantiere in via de’ Carbonesi ha iniziato a prendere forma: addetti ai lavori, vigili urbani sul posto, e diverse transenne pronte a chiudere una via nevralgica, snodo cruciale del cuore della città. A far da cornice è l’umore, grigio, di residenti e commercianti. Ma anche di cittadini che, arrivati davanti al divisorio, alzano le braccia e domandano quale strada alternativa sia possibile fare.
Già in via Farini (all’altezza del Tribunale) così come all’angolo con via d’Azeglio, le transenne chiudono la via: soltanto a piedi, infatti, sarà possibile percorrere il tragitto (sia dal lato del portico sia dal lato marciapiede). Quasi come fosse una gabbia, insomma, che ‘imprigiona’ bar e negozi che da decenni portano avanti la loro attività, ora i commercianti si ritrovano a dover far fronte a un progetto di riqualificazione che proseguirà almeno fino a marzo: per cercare di sopperire ai disagi, il percorso pensato per le biciclette prevede ora un apposito percorso nel tratto di via d’Azeglio, che potranno così trovare un’alternativa alla via interessata dal cantiere.
Alle fermate degli autobus soppresse, invece, compaiono ora una decina di parcheggi per gli scooter, ambo i lati di via Farini. Ridisegnati anche gli attraversamenti pedonali, per consentire alle transenne di confinare le zone interessate, ma consentire comunque il passaggio pedonale dei cittadini. Un vero e proprio nuovo disegno che per dieci mesi sconvolgerà la viabilità di chi è solito frequentare la via.
E dei commercianti che, lungo il tratto, portano avanti la loro attività. “Nessuno mette in discussione la necessità di rifare le strada, ma ciò che era necessario e che noi avevamo fin da subito richiesto era un coinvolgimento di residenti e commercianti - sottolinea il capogruppo di Fratelli di Italia, Francesco Sassone, arrivato stamattina in via de’ Carbonesi - che, ricordiamo, sono stati informati dei lavori soltanto due giorni prima della conferenza stampa. Il Comune parla di agevolazioni, ma i commercianti non ne sanno ancora nulla: noi come Fdi abbiamo proposto anche la cancellazione delle imposte comunali per tutto il periodo del cantiere. Si tratta infatti di un periodo di grande preoccupazione per le attività, soprattuto in vista dell’estate e del turismo: era necessario comunicarlo per tempo, perché soltanto così le attività avrebbero potuto ragionare in termini di acquisti di materiali in maniera diversa, soprattutto in vista dei saldi. Il Comune deve intervenire, come noi abbiamo proposto, per risarcire le perdite dei commercianti, dovute all’inerzia di un’amministrazione che non li ha coinvolti”.
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