
Bologna, 12 settembre 2023 – "Il sindaco non ha esitato a riversare sui privati, in particolare sui proprietari del negozio, la responsabilità di quanto accaduto: in maniera molto semplicistica ci si è concentrati solo sul secondo evento (lo sfondamento del solaio del negozio), ignorando del tutto la prima fuoriuscita che aveva interessato la botola nel cortile sul retro". Quindi, "non abbiamo avuto altra strada che ricorrere alla magistratura, civile e penale". Non solo, "Lepore dice che hanno terminato i lavori in anticipo di una settimana. Noi diciamo no: sono in ritardo di tre anni. E chiediamo di essere risarciti".

E’ chiara e netta la presa di posizione dei condomini di via Saffi 22, ieri in un incontro con la stampa rappresentati da Enza Grieco che era in compagnia di Luca Vianelli, titolare del negozio in via Saffi – nello stesso condominio – al quale l’esondazione del Ravone ha sfondato il solaio. Il braccio di ferro con Palazzo d’Accursio è totale. "C’è un accertamento tecnico preventivo – incardinato al tribunale delle Acque di Firenze – chiesto da noi come proprietari del negozio, al quale si è accodato il condominio – ribadisce Vianelli –. Quella perizia entro Natale accerterà le responsabilità". "Abbiamo ‘obbligato’ il Comune a intraprendere i lavori, ci siamo impuntati su un principio: quei puntelli non potevano essere riutilizzati – aggiunge Enza Grieco –. Come condominio abbiamo diverse spese per rifare portico e solaio, ma attendiamo di sapere se rientriamo nei fondi dell’alluvione. La spesa complessiva, tra le prime stime, è tra i 200mila e i 300mila euro". Soldi che i condomini vogliono ristorati dal Comune o da chi sia accertato abbia responsabilità.
"I lavori in via Saffi sono stati effettuati perché il solaio della strada era da tempo non adeguato, da fine agosto 2020. E da quasi tre anni era stato puntellato in maniera improvvida e pericolosa, come rilevato anche dalla Regione – aggiunge Vianelli –. Il sindaco in conferenza stampa ha dichiarato poi che per quanto lo riguarda la partita con il privato non si è mai aperta e che il Comune ha condiviso con noi le modifiche dell’Ordinanza: non è vero. E’ in corso, come noto, un accertamento sia civile, sia penale. Qualora, come noi riteniamo, venga deciso che ci siano state delle responsabilità è ovvio che valuteremo con i nostri legali se e come procedere nelle opportune sedi, per ottenere il risarcimento dei danni patiti. Sabato alla Festa dell’Unità – conclude Vianelli –, Lepore ha rimarcato che in alcuni casi si sono perse delle elezioni a livello locale per non avere pulito fiumi e casse di espansione: ma chi ha governato in questi decenni la Regione senza soluzione di continuità?".