Fattori, la mostra a Bologna: a palazzo Fava un viaggio nella 'macchia'

La mostra di Genus Bononiae a Palazzo Fava con settanta opere, anche inedite. "L’umanità sarà il fil rouge"

Fattori in mostra a palazzo Fava

Fattori in mostra a palazzo Fava

Bologna, 16 dicembre 2022 - Sarà la mostra dell’inverno, per ricordare e celebrare ‘il genio della macchia’. Si inaugura oggi a Palazzo Fava l’esposizione Fattori. L’umanità tradotta in pittura, realizzata da Genus Bononiae. Musei nella città in collaborazione con l’Istituto Matteucci e curata da Claudia Fulgheri, Elisabetta Matteucci e Francesca Panconi.  La guida Eventi a Bologna, le idee per il weekend Il percorso espositivo si avvale di 70 opere, molte inedite e di proprietà privata, che testimoniano la grande personalità di questo artista che è stato grande non solo per avere dato vita a un nuovo e rivoluzionario genere pittorico, quello dei Macchiaioli, ma anche per essere rimasto artisticamente indipendente dai fortissimi condizionamenti politici del tempo in cui ha vissuto. Alla presentazione dell’evento Paolo Beghelli, presidente della Fondazione Carisbo, si è complimentato con gli organizzatori della mostra per avere realizzato, in modo speciale, un’esposizione così significativa (l’ultima risale a oltre cinquant’anni fa), rivolta al pubblico bolognese che, come si sa, è esigente. Questa è, infatti, la prima esposizione, hanno dichiarato sia Filippo Sassoli de Bianchi che Gianandrea Rocco di Torrepadula, rispettivamente presidente e consigliere di Genus Bononiae, interamente ideata e creata dal nuovo Consiglio in carica da un anno e mezzo. Genus Bononiae – 140mila i visitatori nei cinque musei del circuito – si augura che Fattori affascini e attragga altrettanto pubblico. E non sarà difficile che ciò avvenga perché, come ha dichiarato Elena Di Gioia, delegata alla Cultura del Comune di Bologna, questo è un momento positivo per l’arte, sia per le mostre di qualità che abbiamo in città, sia per la condivisione che il Comune ha, ultimamente, con molte entità museali.

"Sarà l’umanità – sottolinea Elisabetta Matteucci – il fil rouge che lega tra di loro le sette sezioni della mostra di Giovanni Fattori (Livorno, 1825 – Firenze, 1908), quel sentimento che presenta il pittore come uomo che indaga il tempo in cui vive. L’artista aveva avuto contatti con Bologna già dal 1861 e anche per aver partecipato a una rassegna a San Michele in Bosco nel 1878, dove era stato premiato per le sue incisioni, quelle stesse che vennero proposte alla costituenda Galleria Nazionale di Roma". La scelta delle opere combina la sensibilità introspettiva con il marcato realismo di stampo toscano: il paesaggio dell’aurea stagione di Castiglioncello, il tessuto urbano fiorentino, l’autoritratto di Fattori circondato da altri importanti ritratti come I Fidanzati rappresentati dalla cugina Argia Bongiovanni e da Valfredo Carducci, fratello di Giosue, i cavalli grandi interpreti della sua pittura, fino alla rappresentazione del tema militare con i soldati ripresi per lo più dal di dietro.

Un’opera importante della mostra, per la prima volta visibile al pubblico, è l’Appello dopo la battaglia del 1866 della Corte Costituzionale a Palazzo della Consulta di Roma. La mostra è accompagnata dal catalogo edito da Skira con prefazione di Pupi Avati.

Info: la mostra chiude il 1º maggio 2023. Tel 05119936343. Orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 19.

 

 

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