GIANLUCA SEPE
Cronaca

Viktorija Mihajlovic e la lettera dell’infermiera che curò Sinisa

La figlia dell'indimenticato mister rossoblù ha pubblicato i messaggi con il ricordo della giovane sanitaria del Sant’Orsola

Una foto di Viktorija Mihajlović, da Instagram, accanto uno striscione dedicato a Sinisa

Una foto di Viktorija Mihajlović, da Instagram, accanto uno striscione dedicato a Sinisa

Bologna, 25 maggio 2025 – Le due stagioni vissute dal Bologna, con la conquista della qualificazione in Champions League e soprattutto con la vittoria della Coppa Italia sono risultati figli di un percorso di crescita di squadra e società che è passato anche per gli uomini che hanno giocato e lavorato con i rossoblù.

Inevitabile dunque non pensare a Sinisa Mihajlovic, non solo per il rapporto con la città e il modo in cui il tecnico serbo è venuto a mancare dopo la battaglia con la malattia ma soprattutto per come l’allenatore aveva dato una prima impronta alla squadra, arrivata poi ai successi e ai record che stiamo vivendo oggi.

In questi giorni di festa in molti hanno ricordato Sinisa e tra i tanti omaggi, è arrivato anche un ricordo inedito della figlia Viktorija che su Instagram ha pubblicato una lettera ricevuta da una delle infermiere che si prese cura di Mihajlovic durante il suo ricovero all’ospedale Sant’Orsola: “Sto facendo la notte in ospedale – comincia il messaggio di R., chiamata così da Viktorija mantenendone l’anonimato – e spero che non ti dia troppo fastidio, ma te racconto quei momenti sperando che possano farti sorridere”. Nel lungo messaggio si ha conferma dell’umanità e della forza d’animo dell’indimenticato mister: “Mi ricordo di come aveva sempre un modo particolare di dire le cose, sincero, diretto e senza timore […] con me è sempre stato gentile, forse per istinto paterno mi chiedeva se fossi stanca, se ero tornata in autobus, se avevo mangiato. Mi chiedeva sempre com’era l’aria fuori, quella era una cosa che gli mancava tanto”.

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Un lungo ricordo dei momenti passati insieme al Sant’Orsola, dalle difficoltà nell’accettare la malattia a quell’animo sempre battagliero seppur scalfito dalla sofferenza, il rapporto con la famiglia e tanto altro nella lunga confessione dell’infermiera. “Tante volte mi sono sentita sola, non capita vuota e allora, nel mio piccolo, piccolissimo modo, cercherò di farvi sentire meno soli, compresi. E grazie R. per avermi mandato questi bellissimi ricordi” - scrive invece Viktorija nel suo post di accompagnamento - per esserci sempre stata. Grazie a tutti i medici, a tutti gli infermieri che hanno fatto solo una minima cosa per lui. Vi ho già ringraziato in passato e ogni volta che ne ho avuta l’occasione ma non sarà mai abbastanza”.