Villa Inferno Bologna, il racconto. "Cocaina e sesso nel bagno turco"

La testimonianza di una diciottenne "A Bacci piacciono le ragazze piccole, tra l'altro l'ha ammesso anche lui"

Davide Bacci (foto dal suo profilo Instagram), proprietario della villa di Pianoro

Davide Bacci (foto dal suo profilo Instagram), proprietario della villa di Pianoro

Bologna, 8 settembre 2020 - Appena conosciute "trascorrevamo serate insieme, da sole, che definirei ’normali tra ragazze’". Poi però "le serate sono diventate un po’ più particolari...". Chi parla, davanti ai carabinieri nel maggio scorso, è la ex compagna di classe della 17enne che ha portato allo scoperto i festini a base di coca e orge a Villa Inferno. Lei aveva da pochissimi mesi compiuto 18 anni e proprio quel compleanno lo festeggiò a Pianoro, nella villa di Davide Bacci, unico degli otto indagati dell’inchiesta di Arma e Procura a finire in carcere e poi finito ai domiciliari.

"Insieme a Marta (la 17enne, il nome è di fantasia, ndr) raggiungevo il locale... (fa il nome, ndr). Lì, mi presentò Davide Bacci e un altro ragazzo. Insieme consumavamo una riga di cocaina e dopo qualche minuto Marta mi presentò F.F. (altro indagato): anche lui si è fatto una riga". 

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Verso l’Inferno. Qualche drink insieme e poi, "su insistenza di Marta, abbiamo raggiunto la villetta di Bacci". In macchina, con quest’ultimo alla guida e un altro ragazzo (M.M., indagato). A Villa Inferno c’erano altre persone, uomini e donne, "tutti soggetti che ho conosciuto quel giorno".

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La serata, così ancora la giovane, iniziò nel bagno turco dove c’era chi consumò rapporti sessuali davanti agli altri. E non mancava la cocaina. "Preciso che tutti avevano portato della bamba che abbiamo consumato insieme. Io e Marta l’abbiamo consumata senza che ci venisse chiesto niente. Siamo rimasti nella villa fino alle 13 del pomeriggio del giorno successivo". 

"Altre minori". La chiacchierata in caserma torna su Bacci al quale "si vede che gli piacciono le ragazze piccole, tra l’altro lui stesso lo ha ammesso". Tuttavia, l’aggiunta, P.R. (altro indagato) informò la testimone che "durante alcune serate" nella villa di Pianoro, "vi sono anche minorenni e una di queste probabilmente è stata male per droga. Non so se in quell’occasione fu chiamata l’ambulanza".

Pochi giorni più tardi, nell’abitazione del pieno centro di P.R., altra giornata a base di cocaina, con un’aggiunta: "Insieme a lui, mi sono tirata una riga sulle natiche di Marta che era nuda".  Nei racconti choc della diciottenne, c’è anche la nottata dello scorso San Valentino trascorsa sempre con Marta in un locale del centro. Qui le due incontrarono un 40enne che "consegnò mezzo pezzo di coca" a un terzo soggetto che "l’ha diviso con noi". Dopo aver consumato la polvere bianca nel bagno, il gruppetto andò in una discoteca consumando altra sostanza. 

L’altro festino. C’è poi un terzo episodio dettagliato davanti ai carabinieri: gennaio, la 18enne incontrò Marta in un bar del centro e "dopo una cannetta, lei mi invitò a salire a casa di un suo amico" (uno degli indagati con obbligo di firma). Un appartamento, indicato dalle ragazze, dove sarebbero avvenuti nuovi festini. Oltre al proprietario, c’erano "due ragazzi dell’età di 30 anni e una di 25. Uno di loro stava scaldando il piattino, dopo aver messo due/tre righe di coca, io e Marta tiravamo. Questa è stata la prima volta che ho consumato cocaina con lei". 

La mamma. Non è finita. Ai carabinieri, la testimone spiegò anche di essere a conoscenza che la madre della 17enne aveva fatto denuncia per le sue fughe, "ho avuto contatti telefonici e anche una conversazione con lei nel corso della quale mi chiedeva se sapessi dove si trovasse sua figlia". Sul diciottesimo compleanno a Villa Inferno: "Sua madre era al corrente che Marta si trovasse con me, tuttavia credevo che al termine della serata fosse rincasata". Non fu così. "Le scrissi diversi messaggi, inizialmente senza ricevere risposte per poi apprendere che era a Corticella e che stava bene. Non so però dove e con chi si trovasse".   

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