Villa Inferno Bologna, l’inchiesta si allarga: "Ai festini c’era anche un frate"

I verbali-choc al vaglio dell’Arma: secondo una donna agli incontri a base di sesso e coca avrebbe partecipato pure un religioso

L’inchiesta, coordinata dal pm Dambruoso, è condotta dal nucleo investigativo

L’inchiesta, coordinata dal pm Dambruoso, è condotta dal nucleo investigativo

Bologna, 14 novembre 2021 - Non solo agenti immobiliari, imprenditori, impresari della moda, sportivi, avvocati e molti altri. Già, perché a partecipare a qualche festino a base di cocaina e prostitute, al centro della nuova ’Villa Inferno’, vi sarebbe anche un frate della provincia di Bologna. Il suo nome compare negli atti dell’indagine diretta dal pubblico ministero Stefano Dambruoso e dei carabinieri del Nucleo Investigativo, emerso dai racconti di una testimone e finito sotto la lente d’ingrandimento come tutti gli altri nominativi vip della ’Bolobene’ emersi dalle varie chiacchierate tra caserma e Procura.

Cocaina, sesso e locali: "Così funzionano i festini a Bologna" - Villa Inferno Bologna, nuova inchiesta su cocaina e festini. Trema la città bene L’amico frate. Il suo nome viene collegato a quello di un imprenditore della città che vive nel cuore del centro storico, nella cui abitazione si sarebbero svolti alcuni festini a base di sesso a pagamento e polvere bianca. E il frate, oltre a frequentare la sua villa e certi noti locali cittadini, secondo la testimonianza messa nero su bianco, "ha avuto una storia di sesso con... (e fa nome e cognome)", e "ha partecipato alle feste a casa di...". Gli ospiti. Case, ville sui colli o nell’immediato hinterland cittadino, poi i locali ’in’ dove trovare ’buona’ cocaina sembrerebbe più facile di ordinare un caffè. A prendere parte alle feste erano soprattutto facoltosi professionisti residenti sotto le Due torri. Così negli atti compaiono i nominativi di agenti immobiliari, assicuratori, un impresario della moda, architetti, un ex militare in congedo, qualche esponente delle forze dell’ordine in attività, sportivi, avvocati, poi un chirurgo, un dentista, un notaio, pure un sindacalista incaricato di trovare le belle ragazze per le serate. "Nella casa che (...) – così una testimone – mette a disposizione, ci sono donne che vengono reclutate da un tale (...) che fa il sindacalista". Sempre stando ai racconti, c’era chi all’uscita dei locali portava gli ospiti nella propria villa del centro "dove si svolgono i festini". E qui un altro uomo per "80 euro offre la cocaina o una ragazza che fa trovare già in casa". La chat. Giovani avvenenti "da invitare" prima nei locali e successivamente nelle dimore private – gli inquirenti stanno cercando di capire se tra queste vi fossero pure delle minorenni –, inserite in selezionati gruppi wathsapp. Tra le tante ragazze citate, viene fatto anche il nome di una maestra.

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