Villa Inferno, sequestrata casa a uno dei condannati

Sigilli a un immobile a Brindisi.Gianni Marseglia ha avuto 2 anni e 4 mesi: riforniva i festivi con la droga

Gianni Marseglia è stato condannato per spaccio

Gianni Marseglia è stato condannato per spaccio

Bologna, 30 aprile 2022 - Il Tribunale di Bologna ha emesso un decreto di sequestro finalizzato alla confisca di un immobile a Brindisi e riconducibile a Gianni Marseglia, già noto alle cronache in quanto dedito fin dagli anni 2000 ad una florida attività di spaccio di sostanze stupefacenti; recentemente è stato coinvolto e condannato a 4 anni e 2 mesi nell’indagine Villa Inferno, in qualità di abituale fornitore degli ingenti quantitativi di droga che servivano ad animare i festini della Bologna bene.

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Gli accertamenti patrimoniali, posti alla base della proposta di misura di Prevenzione Patrimoniale del Questore e svolti dalla Divisione Anticrimine, hanno coperto l’arco temporale compreso tra il 2000 e 2020, durante il quale l’uomo si è dedicato con assiduità allo spaccio di stupefacenti e ad altre attività illecite, ed hanno fatto emergere inequivocabilmente l’insufficienza degli esigui redditi leciti dichiarati dal proposto e dal suo nucleo familiare, sia per le semplici spese ordinarie che per le acquisizioni immobiliarie effettuate.

L’attività di analisi e verifica ha evidenziato, insomma, una chiara sproporzione di oltre 540.000 euro, spiegabile unicamente con il costante flusso finanziario di derivazione illecita.

Il questore: "Una misura molto efficace"

"È una misura molto forte ed efficace che va a togliere linfa a chi vive di attività illecite". Così il questore Isabella Fusiello a proposito del sequestro per la confisca di un immobile a Brindisi e riconducibile a Gianni Marseglia. "È una misura che io ho sempre sostenuto perché chi vive di attività illecite sa di dovere affrontare un processo - aggiunge Fusiello - sa di dovere anche eventualmente affrontare un periodo di detenzione carceraria, ed è già preparato per quello. Invece, quando si aggredisce il patrimonio e si toglie la linfa, il discorso cambia. È anche un messaggio che viene mandato dallo Stato: quando si acquisiscono, si confiscano e si sequestrano beni alla criminalità organizzata, o meno, è un bene che viene restituito finalmente alla collettività. È un messaggio positivo anche per i cittadini".

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