Villa Inferno e i festini a Bologna, l'imprenditore torna libero

L'uomo, 46 anni, era agli arresti domiciliari dal 19 novembre. L'avvocato: "L'ho sentito commosso"

Nei festini si consumava cocaina

Nei festini si consumava cocaina

Bologna, 30 novembre 2021 - Torna in libertà l'imprenditore finito ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta sui festini a base di sesso e droga nata da una costola di Villa Inferno. A revocare la misura sono stati i giudici del tribunale della libertà i quali hanno accolto poco fa la richiesta dell'avvocato Matteo Murgo. Al 46enne indagato, arrestato il 19 novembre, il pm Stefano Dambruoso contesta il favoreggiamento della prostituzione e la cessione di stupefacenti, reato che il gip Alberto Ziroldi aveva riqualificato nell'ipotesi della lieve entità, oltre che la morte in conseguenza di altro reato legato al decesso di un ex tennista di 55 anni, nel 2017, a cui sarebbe stata fornita la droga.

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Lo stralcio che ha portato al nuovo fascicolo è nato dalla dichiarazioni di una donna la quale, un anno fa, aveva fatto nomi e cognomi, narrando fatti legati a festini con droga e giovani ragazze, con l'indagato (nel fascicolo sono diversi i nomi iscritti) che avrebbe fatto da tramite tra le stesse e uomini facoltosi in cerca di una nottata 'brava'. La testimone, a ottobre scorso, ha sporto denuncia nei confronti dell'indagato perché minacciata in un locale di via San Vitale.

"La mia cliente - così l'avvocato Barbara Iannuccelli - ha reso dichiarazioni testimoniale un anno fa e né lei né io siamo a conoscenza delle indagini, delle ragioni che hanno portato all'applicazione della misura cautelare e alla sua revoca. Lei è persona offesa solo nella vicenda del 28 ottobre scorso nel ristorante per la quale attendiamo notizie".

Le motivazioni della decisione del Riesame arriveranno entro 45 giorni.  "La più grossa soddisfazione - spiega l'avvocato Murgo - è stata sentire il mio assistito commosso quando ha saputo che poteva tornare in libertà".

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