
Vinicio Gangemi ha 12 anni, vive a Bologna con i tre fratelli e i genitori e il suo battesimo cinematografico è stato con Marco Bellocchio. Il film è ’Rapito’, sulla vicenda di Edgardo Mortara, bimbo bolognese ebreo, tolto alla sua famiglia nel 1859 per volere di papa Pio IX perché ritenuto cattolico (pare fosse stato battezzato di nascosto dalla fantesca di famiglia). Vinicio fa parte dei ragazzini selezionati nel casting – di età diverse – per interpretare i piccoli catecumeni che, al pari di Edgardo (interpretato da Enea Sala, 7 anni, di Modena) intraprendono il percorso di fede da seguire per essere ammessi al sacramento del Battesimo e sono protetti del Papa. La sua partecipazione al film è quella di comparsa, ma la presenza sul set non si è risolta in un paio di riprese: al contrario è durata diciotto giorni, dodici a Modena e il resto a Roma e nel viterbese.
Tutto è iniziato un giorno d’estate dello scorso anno, quando la mamma di Vinicio, Caterina Bonora, ha letto l’annuncio in cui si cercavano bambini per il film. Appena si è presentato, è stato subito scelto e poi a luglio sono cominciate le riprese. "Sono stati giorni intensi ma davvero speciali – racconta il ragazzino –: tutte le mattine con mio papà Alessandro ci svegliavamo alle 6 e partivamo per Modena dove, in una casa antica trasformata nella Casa dei Catecumeni, le riprese duravano tutto il giorno, a volte anche di sera e lì abbiamo girato anche nella chiesa di San Barnaba". E prosegue: "La giornata iniziava con il trucco e parrucco, a me hanno anche tagliato un po’ i capelli, e per tenerli fermi mi mettevano delle forcine, un particolare che mi è rimasto in mente, oltre ai vestiti pesanti che erano i nostri costumi e che col caldo di luglio non era facile sopportare, però ce l’ho messa tutta".
Nonostante Vinicio non abbia un ruolo di primo piano, come tutti gli altri ha imparato canti, preghiere e letture in latino, seguito da un coach che insegnava l’impostazione, il tono della voce. Poi il viaggio è continuato a Roma in agosto, dove è andato con la madre. "Ma qui – specifica – non siamo andati tutti e venti, ma solo quelli che si sono comportati bene". Alcune scene sono state girate anche a Caprarola. "Bellissima la sala del Mappamondo di Palazzo Farnese – commenta – che si vede nel film, dove siede il Papa, ma in questo palazzo abbiamo girato anche la scena del pranzo che si vede nel promoip che sta girando da un po’".
E Bellocchio come è parso al giovane bolognese? "E’ un regista molto esigente che in alcuni casi ci ha rifatto fare le scene più e più volte e che non è mai sul set, sta in una stanza a parte, ma è molto simpatico". Vinicio è andato a vedere il film il giorno dell’uscita, primo spettacolo, in Cineteca.
Cosa ne ha pensato? "Mi pare uno di quei film che non vedi la sera mezzo stanco, è imponente e un po’ me l’ero immaginato, girando le mie parti e vedendo la fotografia, che sarebbe stato un film molto drammatico".
Benedetta Cucci