"Violentata da due amici fuori dalla disco"

La vittima, che all’epoca dei fatti aveva 16 anni, era andata nel locale con due coetanee per festeggiare la fine della scuola

Violentata da due amici (foto di repertorio)

Violentata da due amici (foto di repertorio)

di Valentina Reggiani

L’estate era alle porte e quella sera era prevista l’inaugurazione di una delle discoteche più amate dai giovani dell’Appennino modenese. Così lei, 16 anni compiuti da poco, residente nel bolognese, insieme alle amiche di sempre aveva deciso di ‘sconfinare’ per trascorrere una serata in pista, tra musica e balli. All’arrivo nel locale aveva poi salutato qualche ‘vecchia conoscenza’ e i diversi gruppi di amici si erano uniti per trascorrere insieme la serata. Quanto accaduto qualche ora dopo, però, l’ha segnata duramente e per tutta la vita. Due ragazzi, infatti, in base a quanto ricostruito dai carabinieri, l’avrebbero convinta a seguirli in una stradina secondaria per ‘prendere aria’. Approfittando del buio e del luogo isolato, però, avrebbero abusato di lei filmandola durante gli interminabili e terribili momenti di violenza. Sono finiti a processo con l’accusa di violenza sessuale di gruppo un ragazzo italiano, all’epoca dei fatti minorenne e l’amico 27enne originario del Mali e domiciliato nel Bolognese, poco al di là del confine. In realtà il giovane straniero, in possesso di permesso di soggiorno, appena ha appreso di essere indagato per il gravissimo episodio è sparito nel nulla.

Il procedimento per il complice, oggi maggiorenne, è invece proseguito separatamente; dal momento che la competenza è del tribunale dei minori di Bologna.

Ieri in tribunale a Modena è stata sentita la vittima della violenza: la giovane ha ripercorso l’intera nottata senza alcuna esitazione. Provando vergogna per quanto accaduto, nonostante fosse la vittima e nell’ingenuità dei suoi 16 anni, infatti, la minore aveva raccontato quanto accaduto quella notte ai genitori solo alcuni mesi dopo i fatti, risalenti a tre anni fa. Quel segreto che da tempo custodiva, infatti, la logorava dentro. A quel punto erano scattate le indagini dei militari che avevano portato alla richiesta di rinvio a giudizio per i due amici.

Ma torniamo a quella notte: è il 3 giugno del 2018 e la 16enne, insieme ad alcune amiche raggiunge la nota discoteca dell’Appennino. I ragazzini si divertono in pista e festeggiano la fine dell’anno scolastico. E’ circa mezzanotte e uno dei conoscenti della minore, un coetaneo, convince l’adolescente a fare due passi. "Viene con noi un mio amico", annuncia lo studente. I tre raggiungono insieme una strada limitrofa; ‘avvolta’ dagli alberi ma, soprattutto, dal buio della notte. Neppure il tempo di parlare che lo straniero, il più grande del gruppo, afferra con violenza la 16enne e, secondo le accuse, la getta a terra, costringendola poi ad un rapporto. Contestualmente l’amico minorenne estrae dalle tasche il telefonino e inizia a riprendere la violenza, interrotta solo grazie all’arrivo di un terzo ragazzino, amico dei due presunti aggressori. Sarebbe stato proprio quest’ultimo a fermare i due giovani.

A seguito della denuncia sporta dai genitori della 16enne sono poi partite le indagini: ieri in aula è stato sentito anche il maresciallo che si occupò appunto dei delicati accertamenti. La vittima avrebbe atteso tanto tempo a confidare il terribile segreto alla famiglia temendo poi che il filmato – che non è stato possibile recuperare – venisse divulgato dai suoi aguzzini per vendetta. Il processo modenese si sta svolgendo ora contro ‘un fantasma’: come detto il presunto autore della violenza sessuale è irreperibile. Per l’altro è in corso il procedimento presso il tribunale dei minori.

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