Violentata alla Festa dell’Unità di Bologna, c’è un altro video

Agli atti dell’inchiesta dei carabinieri i filmati ripresi in quella notte di settembre al Parco Nord. La quindicenne conosceva i suoi aguzzini, per questo li ha seguiti nella zona appartata

La ragazzina è stata abusata sessualmente nella zona delle giostre alla Festa dell’Unità al Parco Nord (foto di repertorio)

La ragazzina è stata abusata sessualmente nella zona delle giostre alla Festa dell’Unità al Parco Nord (foto di repertorio)

Bologna, 8 aprile 2023 – Sono almeno due i video. Uno esplicito, in cui è ripreso l’atto sessuale. L’altro, invece, mostra la quindicenne schernita dal branco. Video agli atti dell’inchiesta doppia, di Procura dei minori e Procura ordinaria, che ha fatto luce su quanto avvenuto lo scorso settembre al Parco Nord nella zona delle giostre, nel corso della Festa dell’Unità, quando un’adolescente è stata plagiata e costretta ad atti sessuali con un coetaneo, di fronte al branco, composto da cinque giovani, tra cui alcune ragazzine e un ragazzo appena maggiorenne.

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Da quanto emerso, la giovane conosceva di vista il gruppo: per questo si sarebbe fidata e avrebbe seguito gli altri nella zona appartata, dove è avvenuto l’abuso, che è stato ripreso con i cellulari, nei due distinti momenti. Cristallizzando, in questo modo, anche gli atti di bullismo che si sono accompagnati all’abuso sessuale e che, secondo gli inquirenti, sono stati il motivo per cui la quindicenne si è prestata a diventare oggetto di quel gioco perverso.

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La ragazza non ha fatto denuncia subito. Ma solo in un secondo momento si è rivolta ai carabinieri per chiedere aiuto, spaventata che quei ragazzi potessero farle ancora del male e che quei filmati che la riprendevano potessero diventare virali, passando da un cellulare all’altro tra i suoi coetanei. I militari della stazione Corticella, che già avevano sollevato, nei mesi precedenti, l’attenzione sulla presenza di baby gang nel quartiere, hanno lavorato nel massimo riserbo in questi mesi, conquistando la fiducia dell’adolescente e riuscendo a stringere il cerchio sul gruppo ritenuto responsabile della violenza. Una violenza legata alla condizione della ragazzina, la cui fragilità è stata sfruttata dal branco per assoggettarla e spingerla a subire, senza ribellarsi, l’abuso.

All’esito delle indagini, che proseguono per individuare eventuali ulteriori profili di responsabilità, i minorenni sono stati indagati per violenza sessuale di gruppo; stesso reato di cui è chiamato a rispondere il più grande per cui la Procura, con la pm Francesca Rago, ha chiesto e ottenuto dal gip la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima. Una misura che però i militari dell’Arma non hanno potuto attuare, visto che qualche mese fa il ragazzo è andato via dall’Italia, trasferendosi all’estero.

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