Violenza di genere, dati allarmanti Calano stalking e maltrattamenti Ma crescono gli abusi sessuali

L’appello della dirigente dell’Anticrimine della Questura: "Denunciare prima, quando arriviamo noi è già tardi". Nel 2022 sono stati 55 gli ammonimenti contro i violenti (17 nel 2021), dal 2016 oltre 7mila vittime aiutate

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di Nicoletta Tempera

"La violenza di genere va combattuta, prima di tutto, su un piano educativo e culturale. Quando arriviamo noi, vuol dire che è già tardi". Lo dice la dirigente della divisione Anticrimine della polizia Silvia Gentilini, analizzando il fenomeno, dati bolognesi alla mano. Nel periodo compreso tra il primo gennaio e il primo ottobre di 2021 e 2022 si nota come, rispetto allo scorso anno, le denunce per maltrattamenti in famiglia, sia in città che in provincia, mostrino una flessione, rispettivamente del 16 e del 19,46%; lo stesso vale per gli atti persecutori, calati del 24% in città e del 35,6% in provincia; così anche le minacce, calate a Bologna del 30% e nel complesso dei comuni dell’hinterland del 13%. Al contrario, crescono le violenze sessuali, in particolare nel capoluogo, dove sono in aumento del 12% (in provincia del 2,11%, da 139 a 142).

Un fatto legato anche alle contingenze esterne: "Terminate le restrizioni legate al Covid, sono terminate anche le forzate convivenze alla base di situazioni deflagranti", spiega la dirigente Gentilini, soffermandosi anche sul massiccio lavoro di prevenzione portato avanti dalla Questura e dalla divisione che dirige, concretizzatosi, nel 2022, in ben 55 ammonimenti del questore, a fronte dei 17 del 2021; e nelle tre sorveglianze speciali disposte dal tribunale a seguito del lavoro di indagine portato avanti dall’Anticrimine (nel 2021 ne era stata disposta una). "L’ammonimento è una misura amministrativa appannaggio del questore: uno strumento rapido e che non coinvolge l’autorità giudiziaria – illustra la dottoressa Gentilini –. Molte persone si trovano in difficoltà a sporgere denuncia, per questioni affettive o personali: l’ammonimento precede la denuncia, mette in guardia gli autori di condotte fisicamente o psicologicamente violente delle conseguenze dei propri gesti. Spesso, basta che queste persone prendano coscienza perché le condotte cessino".

Per approfondire queste tematiche con i più giovani, domani, in Sala Borsa, la Questura terrà un convegno sul tema, alla presenza degli studenti di alcune prime classi delle superiori. Oltre all’Anticrimine, parteciperanno agenti della Postale, per affrontare il tema anche analizzandone i risvolti online, tra revenge porn e cyberbulismo. "Dobbiamo fare rete – conclude Gentilini – ognuno con le proprie competenze, per lottare contro questa che non è un’emergenza, ma una triste realtà". Una rete che passa anche per la conoscenza e l’accoglienza, attraverso il lavoro delle associazioni sul territorio. Che, dal 2016 al 2021, hanno accolto 7.448 donne nel Bolognese (1.241 nel 2021), nell’ambito dell’Accordo metropolitano per l’accoglienza e l’ospitalità delle donne vittima di violenza. Analizzando le singole situazioni, emerge come le donne accolte dichiarano, nel 43% dei casi, di avere subito violenza di tipo psicologica, e nel 29% fisica, seguiti da un 18% che ha subito violenza economica. Il 19% ha contattato le Forze dell’ordine prima o dopo l’attivazione della protezione, ma solo l’11% ha denunciato l’autore che, nel 73% dei casi è il partner o l’ex; mentre solo nel 2% la violenza è agita da un estraneo. Nel 33% le donne che si sono rivolte al Centro antiviolenza, sono state indirizzate al Servizio sociale e nel 31%, hanno interrotto il percorso. Nel 2022 i posti, previsti nell’Accordo, sono passati da 44 a 64, con un investimento di oltre 78 mila euro; dunque le risorse totali hanno superato i 250 mila euro.

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