Violenza in Bolognina Undicenne preso a pugni per rubare lo smartphone

Il ragazzino è stato aggredito da un trentenne nordafricano in via Alfieri. Sul posto è intervenuta la polizia: il minore è stato trasportato in ospedale

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di Nicoletta Tempera

Ha preso a pugni un bambino di 11 anni, perché aveva tentato di riprendersi lo smartphone che lui gli aveva sottratto. L’aggressione, che dà la dimensione del livello di violenza a cui si è arrivati in Bolognina, è avvenuta l’altra sera, intorno alle 19,40 in via Alfieri. Il ragazzino stava tornando a casa, aveva il telefonino in mano, quando l’altro, descritto come un adulto, sulla trentina, di origine presumibilmente nordafricana, ha afferrato lo smartphone, per poi allontanarsi. Il bambino ha inseguito l’uomo, chiedendo che gli restituisse il cellulare, ma lui, senza farsi alcuno scrupolo, infastidito da quel ragazzino che gli camminava dietro, non ha esitato a colpirlo con più pugni, al volto e al corpo.

Il bambino, dolorante e choccato, ha iniziato a piangere e chiedere aiuto, mentre il rapinatore se ne scappava via, in sella a una bicicletta, in direzione di via Arnaud. Subito più passanti si sono fermati a soccorrere il ragazzino e hanno chiamato la polizia e il 118, visto che l’adolescente a seguito dei pugni ricevuti aveva riportato alcune lesioni. Il bambino è stato accompagnato, in via precauzionale, al pronto soccorso, dove è stato sottoposto ad accertamenti e medicato.

Intanto i poliziotti si sono messi al lavoro per rintracciare il rapinatore, nelle vie della Bolognina dove presumibilmente si era diretto. Di lui, però, nessuna traccia. Gli agenti hanno raccolte le testimonianze del bambino e delle persone che lo hanno soccorso, oltre a richiedere l’acquisizione dei video delle telecamere pubbliche e private della zona. Non è la prima volta che in Bolognina se la prendono con dei ragazzini: a ottobre scorso un dodicenne era stato aggredito, in via Torreggiani, a due passi da piazza dell’Unità, da tre bulli, che dopo averlo minacciato gli avevano portato via il cellulare. In quella circostanza, ad aggredire il minorenne erano stati però altri ragazzini, di poco più grandi della vittima.

Questa volta la situazione se possibile è ancora più grave, trattandosi di un adulto che non si è posto il problema di picchiare un bambino pur di ottenere il proprio tornaconto. E dimostra, ancora una volta, come il problema serio del quartiere sia legato a quella microcriminalità figlia dello spaccio e della dipendenza da droga, che non guarda in faccia a nessuno, ancor meno ai fragili.

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