Anche quest’anno alla vigilia del 25 novembre, giornata contro la violenza sulle donne, si torna a parlare di femminicidi. Reati che, dopo la morte di Giulia Cecchettin per mano del fidanzato e di "oltre 100 donne in Italia quest’anno", vanno affrontati con ancora più decisione afferma Susanna Zaccaria, presidente della Casa delle donne di Bologna, presentando la 18esima edizione del festival ‘La violenza illustrata’ che per un mese punta a sensibilizzare i bolognesi su questo tema con numerose iniziative, dibattiti, spettacoli, film. "Molto passa dall’educazione, ma quante volte lo abbiamo detto quest’anno? – aggiunge Zaccaria –. Io non voglio fare polemica, ma vorrei vedere dei programmi ministeriali, sennò noi continuiamo a fare interviste in cui diciamo di essere tutti contro la violenza. Tutto giusto, ma io vorrei vedere dei programmi finanziati come si deve in cui venga dato valore ai segnali di controllo, possesso e mancato controllo delle frustrazioni che sono gravi. Anche nelle scuole spesso troviamo molta ostilità – dice ancora Zaccaria –. In particolare da parte delle famiglie. ‘Chissà cosa raccontano’, si chiedono. Del resto la gente che pensa che le donne devono stare un passo indietro è ancora tanta. Gente che è convinta che le donne debbano stare buone. I ragazzi ricevono messaggi dalla società tutta. E la nostra società è quella che produce i ‘bravi ragazzi’", come Filippo Turetta, il fidanzato che ha tolto la vita Giulia Cecchettin. "Ci vuole un programma ministeriale che faccia da cornice" e obblighi, di fatto, le scuole a prevedere ore di educazione affettiva, scandisce la presidente della Casa per le donne per non subire violenza, Susanna Zaccaria.
Che enumera i dati di un’emergenza: "Durante il lockdown abbiamo avuto i telefoni muti, cosa che non era mai successa dal 1990, poi ci siamo di nuovo assestate – ha detto Zaccaria –. I nuovi contatti quest’anno sono stati 586" e si sommano alle 241 donne già seguite negli anni precedenti dal centro "per un totale di 827 donne. Al 31 ottobre abbiamo già superato le 800 donne che si sono rivolte al centro – aggiunge Zaccaria –. I dati dell’ospitalità sono 77 donne e 62 tra figli e figlie, per un totale di 139 persone" ma "se avessimo altre 10 persone che lavorano con noi e altri 5 immobili satureremmo tutto. Il messaggio che vogliamo dare alle donne è quello che dalla violenza si esce". Le fa eco la vice sindaco, Emily Clancy, il cui invito è "a lavorare insieme" per contrastare e prevenire la violenza sulle donne. Nonostante l’impegno del Comune, per Clancy "i dati delle violenze ci restituiscono l’immagine di una società patriarcale. Non è l’inasprimento delle pene che può sradicare un’educazione patriarcale, ma un’educazione sana". Sul tema è intervenuta anche Porpora Marcasciano, presidente della Commissione Pari opportunità del Comune, che sottolineato quanto sia pervasiva la violenza di genere, che colpisce non solo le donne, ma anche le donne trans. "Credo e sono convinta che la matrice della violenza contro le donne e contro le persone trans sia la stessa – spiega – e sia violenza di genere. Noi oggi ricordiamo le persone trans vittime della violenza di genere" e il Festival della Violenza Illustrata può servire proprio per sensibilizzare su questi temi. "Il presidio fatto con serietà e con gioia – conclude – è la medicina che ci farà sopravvivere".