Violenza sulle donne, l'orrore cresce: 1.328 donne maltrattate

E' il dato in aumento in Città metropolitana nel 2019. Due volte su tre si tratta del partner o dell'ex compagno

Violenza sulle donne

Violenza sulle donne

Bologna, 4 dicembre 2020 - Nel 2019 sono state accolte dai Centri Antiviolenza della Città Metropolitana di Bologna 1328 donne. Un dato che si attesta in continuità rispetto all’anno precedente e che dimostra quanto il tema della violenza di genere rimanga costante negli anni. Tra le percentuali che sono state fornite in occasione del webinar di approfondimento sul contrasto alla violenza sulle donne con disabilità "Tutte uguali contro la violenza di genere" promosso da Città metropolitana e Ctssm, quella che spicca maggiormente è che il 75,23% delle donne accolte nel nostro territorio metropolitano ha subito violenza da parte del partner o dell’ex in linea con quelli che sono i dati ISTAT nazionali. L’idea, infatti, che sia uno sconosciuto, appostato di notte, ad agire violenza su una donna è uno dei tanti "miti dello stupro" che anche il Giudice del Tribunale Penale di Roma, Paola di Nicola ha sottolineato durante l’incontro "Codice rosso: a un anno dalla sua entrata in vigore. Uno strumento efficace per la tutela delle donne che hanno subito violenza?". Organizzato in occasione del Festival de la violenza illustrata da Casa delle donne per non subire violenza ONLUS.

Il 62,5% delle donne accolte è italiana e il 47% proviene dalla città di Bologna con solo il 10% che risiede fuori provincia. Alla luce di questi dati Claudia Ceccarelli, referente Unità Pari opportunità Città metropolitana, ha sottolineato alcune piste di lavoro da seguire per i prossimi anni: tra queste considerare in un’ottica proattiva l’aumento delle donne over 60 o under 18 che subiscono violenze, e iniziare a raccogliere anche i dati specifici sulle donne disabili che subiscono violenza. "Uno dei grandi problemi è che non ci sono dati sul tema della violenza di genere sulle donne disabili- sottolinea Francesca Arcadu del Gruppo donne Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare)-. Grazie all’informazione, le donne con disabilità prendono coscienza di sé e delle proprie necessità di tutela".

Ed è proprio in merito al contrasto alla violenza di genere, che in Italia nel 2019 è stata introdotta una legge denominata «Codice Rosso» (legge 69/2019) che ha tra i propri obiettivi quello di rendere più efficaci gli strumenti di contrasto alla violenza di genere. A più di un anno dall’applicazione, Paola Di Nicola (Giudice Tribunale Penale di Roma), Paola Passerone (Giudice Tribunale Penale di Bologna), Lucia Russo (Procuratrice aggiunta della Procura della Repubblica di Bologna) e Marta Tricarico (vicepresidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati) hanno discusso gli effetti di questa norma. Tra i tanti temi emersi, Lucia Russo ha evidenziato alcuni punti: "Il primo effetto che vorrei sottolineare è l’accelerazione della presa in carico nei casi legati alla violenza di genere - continua la Procuratrice aggiunta-. Inoltre, un grande tema che è stato introdotto dalla legge 69 è che si rende necessaria la partecipazione dei soggetti a percorsi di uscita dalla violenza. Una norma tuttavia in parte incompiuta perché manca la normativa di dettaglio e in alcuni territori nazionali mancano anche i centri di recupero appositi".

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