Bologna, 24 aprile 2022 - "Mia madre per fortuna credette ai volantini degli americani. Lasciò il monastero di Cassino e si salvò, scampando ai bombardamenti. Fece un mese a piedi da Montecassino a Roma. E senza quel sacrificio io non sarei mai nato, dieci anni dopo". La linea dell’esperienza ha sempre percorsi particolari. Ieri Virginio Merola, sindaco di Bologna dal 2011 al 2021 e oggi presidente dell’Istituto Parri, era a Pianoro per partecipare all’inaugurazione del monumento ai Caduti partigiani. "Pochi ricordano che fu denominata la Cassino del Nord, sette mesi di bombardamenti". Torna Cassino, e Merola torna pure alla sua infanzia anche come pensiero di libertà. E prospettiva: bisogna spiegare ai ragazzi cos’è la guerra e quali sono i valori della resistenza. Una chiacchierata che riflette sui terribili conflitti, sui nuovi ordini mondiali e anche sul futuro dell’ex sindaco. Che potrebbe essere in Parlamento. "Penso di essere utile alle politiche". Ma prima di tutto come vivrà il primo 25 aprile senza la fascia tricolore al petto, dopo ben dieci anni? "Con la missione di parlare ai giovani, per far loro conoscere i princìpi che si sono affermati con la lotta di liberazione dei partigiani contro l’oppressione nazifascista. Fare il presidente del Parri allevia l’angoscia per questa guerra insensata, voluta dal dittatore Putin. Raggiungiamo con le nostre iniziative 240 classi e oltre 5mila studenti in tutta l’area metropolitana, vedo che spesso alla Storia contemporanea non ci si arriva con i programmi". Va studiata di più a scuola? "Sì, capire quanto avvenuto in passo è importante per capire il presente, specie in questi giorni tristi di guerra. La seconda guerra mondiale è una bussola importante con cui orientarsi, per comprendere l’antifascismo e i valori della democrazia. Certe tragedie, con milioni di morti, non devono più accadere". Il Parri è particolarmente attivo quest’anno con le ...
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