L’occasione di Momo Diouf. Per il lungo italiano di origine senegalese si aprirà uno spazio importante nelle prime partite di campionato e di Eurolega delle Virtus. Stando gli ultimi report dello staff medico bianconero il recupero di Devontae Cacok sta procedendo senza intoppi ma, proprio per evitare recidive, il centro statunitense dovrà effettuare qualche settimana in più di riabilitazione. A quel punto con Ante Zizic che sarà l’unico numero 5 di ruolo a disposizione di coach Luca Banchi negli impegni tra settembre ed ottobre, toccherà agli altri dare un po’ di respiro al giocatore croato tenendo presente che il tecnico grossetano, nelle situazioni complicate, ha spesso utilizzato anche Toko Shengelia in quel ruolo.
Classe 2001, alto 206 centimetri per un peso forma di 105 chilogrammi, Diouf arriverà a Basketcity avendo vissuto una stagione travagliata a Breogan in Spagna. Dopo una partenza in crescendo si è dovuto fermare a causa di un infortunio alle cartilagini del ginocchio sinistro che ha richiesto anche un piccolo intervento chirurgico per la sua guarigione.
La convalescenza è durata dalla fine di novembre all’inizio di maggio e il suo ritorno in campo, avvenuto contro Murcia, lo ha visto giocare solo 4 minuti segnando comunque 3 punti.
Nato a Dakar in Senegal, a 5 anni è venuto in Italia con la famiglia andando ad abitare a Reggio Emilia. Inizia ad imparare i rudimenti del basket a Sant’Ilario e poi si sposta alla Pallacanestro Reggiana, club con cui fa il suo esordio in serie A l’11 novembre del 2018 nella gara contro Milano. Come tutti i giovani ha pagato non poco i mesi di inattività legati al Covid, ma ha saputo non perdersi arrivando anche a conquistarsi una convocazione ai campionati del mondo del 2023 con la maglia azzurra dove attualmente ha totalizzato 21 presenze.
Arrivato nel nostro Paese senza conoscere una parola di italiano, il suo cammino è un esempio di come ci si possa integrare in una nazione straniera senza perdere la propria identità. Da ragazzo di fede musulmana a Reggio Emilia non ha mai mangiato né cappelletti né l’erbazzone, essendo conditi con la carne di suino, e anche a Bologna resterà lontano da tortellini e tagliatelle al ragù, ma allo stesso tempo non ha un pregiudizio nei confronti della cultura del Paese che lo ha ospitato tanto che è un ascoltatore assiduo della trasmissione radiofonica "La Zanzara", ormai diventata un cult, dove i temi di attualità spesso sono trattati in maniera provocatoria superando il confine dell’irriverenza.
Per il commissario tecnico della nazionale Gianmarco Pozzecco il rispetto che ha per i compagni potrebbe trasformarsi in un limite tanto che, in alcuni occasioni, lo ha spronato a prendersi un tiro dalla lunga distanza essendo questa una opzione che appartiene al suo bagaglio tecnico. Alla Virtus avrà una occasione unica,misurandosi anche in Europa.
Massimo Selleri