Virtus, Gherardi e gli assetti societari: "Siamo al 45% e non vogliamo altre quote"

Serie A Il vicepresidente attende le scelte di Zanetti: "La trattativa con il fondo statunitense non l’ho capita e l’ho segnalato"

Virtus, Gherardi e gli assetti societari: "Siamo al 45% e non vogliamo altre quote"

Carlo Gherardi, vicepresidente della Virtus

"In futuro non sarò il presidente della Virtus". Da quando Carlo Gherardi è il vicepresidente della V nera questa è la prima volta che parla del club sportivo di cui detiene il 45% delle quote. L’occasione è la presentazione di Will Clyburn, il colpo di mercato che la V nera ha messo a segno grazie anche quel Toko Shengelia che sembrava avere le valigie in mano. E che, invece, è rimasto qui a Bologna. "Siamo chiari – prosegue il numero uno di Crif – quando è uscita la notizia che la Segafredo non avrebbe più sponsorizzato la Virtus ero arrabbiatissimo, anche perché gli accordi erano diversi. Dopo due ore, però, mi sono subito rasserenato grazie alla smentita di Massimo Zanetti che parlava come presidente della Segafredo". Zanetti è anche il socio di maggioranza della Virtus nonché il suo presidente, ma una recente trattativa lampo con un fondo statunitense di matrice israeliana per una cessione delle sue quote ha lasciato intendere che vi sia la sua volontà di passare il testimone. "Dal punto di vista economico e finanziario la Virtus è bella e solida – prosegue il vicepresidente bianconero –. La squadra mi piace molto e sono contento di poter presentare un giocatore come Clyburn. Dal punto di vista dei soci, io, per la mia parte, mi sento di essere tranquillo. Siamo saliti al 45% perché era necessario dare una mano per campionato ed Eurolega, ma al momento non abbiamo intenzione di andare oltre".Resta il fatto che come socio di minoranza ha comunque un diritto di prelazione sul restante 55% e questa opzione ha consentito al patron di Crif di far sentire la sua voce durante la trattativa. "Premesso che il dottor Zanetti può fare quel che vuole nell’ambito degli impegni che ha con la squadra e con l’altro azionista, che sono io, questa trattativa l’ho vista passare da 0 a 200 km/h in un giorno e non l’ho proprio capita. Per me i contorni non erano chiari e l’ho segnalato al dottor Zanetti che, poi, ha fatto le sue riflessioni. Lui ha comunque ribadito che al massimo sarebbe rimasto per altri due anni. Per cui la questione della cessione delle sue quote resta, ma al momento è il mio unico interlocutore". Tutto questo lascia presagire che Gherardi stia lavorando ad una proprietà con marchio ‘made in Bo’. "Siamo sostenibili dal punto di vista economico – conclude Gherardi – e lo siamo grazie ai tanti imprenditori bolognesi che ci hanno fatto arrivare il loro sostegno con le sponsorizzazioni, ma non ci sono movimenti all’interno della proprietà. Cosa succederà poi l’anno prossimo nessuno lo sa. Ora pensiamo a vincere".

Massimo Selleri