Vittorio Sgarbi a Bologna racconta Dante e Giotto

Al Celebrazioni la lezione spettacolo del critico d’arte sui due grandi di ieri

Vittorio Sgarbi in Archiginnasio

Vittorio Sgarbi in Archiginnasio

Bologna, 19 febbraio 2022 - Ce lo siamo sentiti ripetere (e con ragione) lungo tutto il 2021, anno in cui si sono celebrati i 700 anni dalla morte di Dante: il Sommo poeta è padre diretto dell’Italia di oggi: come lingua, certamente, ma anche di fatto come base della cultura e dell’immaginario comune. Un rivoluzionario scomodo, Dante, questo è certo. Ma sentirlo raccontare da Vittorio Sgarbi, questa sera alle 21 al teatro Celebrazioni, sarà tutta un’altra cosa. Lo storico e critico dell’arte ferrarese propone infatti la lezione-spettacolo ’Dante Giotto e l’amore’, accompagnato dalle musiche dal vivo composte ed eseguite da Valentino Corvino, su un’idea di Sabrina Colle. Dante e Giotto sono entrambi eminenti protagonisti di una nuova raffigurazione culturale, le loro opere hanno condizionato i modelli stilistici a seguire, influenzato canoni filosofici, sociali e spirituali del tempo, giungendo a noi come imprescindibili fondamenti di cui facciamo quotidianamente esperienza. L’idea di Sgarbi di portare i grandi dell’arte a teatro debutta al Festival La Versiliana nell’estate 2015 con lo spettacolo teatralebCaravaggio; con sorprendenti salti temporali ha condotto il pubblico in un percorso illuminante dentro le viscere artistiche e sociali del Merisi. Vicende che hanno svelato straordinari fenomeni premonitori della contemporaneità, davanti a un pubblico conquistato dall’inedito punto di vista e dall’abile miscela di racconto (come solo Sgarbi sa fare, da grande divulgatore qual è), immagini e suoni. Il risultato è stato talmente convincente da produrre poi gli altrettanto fortunati spettacoli dedicati a Michelangelo, Leonardo e Raffaello. Il quinto spettacolo su cui verte la nuova indagine di Vittorio Sgarbi segna un sorprendente cambio di rotta e, raddoppiando i protagonisti, mette al centro la figura di Dante Alighieri in relazione al contemporaneo Giotto Di Bondone.

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