
Più voli rumorosi in città: al Marconi ci sono stati più di 83mila movimenti
Bologna, 1 luglio 2025 – Più voli (anche rumorosi) a Bologna e più soldi incassati dalla Regione Emilia-Romagna. Aumenta nel 2024 il gettito dell’Iresa, l’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili, applicata all’aeroporto Marconi che l’anno scorso è stato trafficato da 83.264 movimenti complessivi.
Nel 2024 dunque l’Iresa ha fruttato poco meno di 1,5 milioni di euro, in crescita rispetto agli 1,1 milioni dell’anno precedente. La giunta de Pascale, con una delibera approvata la settimana scorsa, ha preso atto della cifra e ha stabilito la ripartizione, come previsto dalla norma, tra i Comuni di Bologna e Calderara di Reno interessati dal rumore dei voli, detratti i costi di riscossione del tributo (49mila euro). Le risorse vengono ripartite rispettivamente in quote dell’82 per cento e del 18 per cento tra i due i Comuni, in funzione del numero di residenti nelle aree che rientrano nella zonizzazione acustica aeroportuale.
A conti fatti, dunque, al Comune di Bologna vanno 1,18 milioni di euro, mentre a quello di Calderara vengono destinati 260mila euro.
Le risorse, ricorda la Regione nella delibera, dovranno utilizzare le risorse "per interventi da realizzare prioritariamente nelle aree ricadenti nel perimetro della zonizzazione acustica aeroportuale e, in subordine, nelle aree esterne a tale perimetro in cui il rumore aeroportuale contribuisce in misura prevalente ai livelli di rumore ambientale, per esempio in corrispondenza delle aree sottese alle rotte".
Il tema del rumore dei voli è stato oggetto di un’ordinanza dell’Enac (prorogata) che riduce il passaggio degli aerei che decollano e atterrano all’aeroporto Marconi dalle 23 della sera alle 6 del mattino. La misura punta a ridurre l’impatto acustico dei voli notturni per chi vive al Navile, a Borgo Panigale e negli altri quartieri circostanti lo scalo, ma i residenti hanno sempre lamentato sonni complicati, mobilitandosi in diversi comitati.