West Nile a Bologna, dodici i pazienti in ospedale

Cinque sono al Sant'Orsola e sette in strutture della Ausl. Due sono in via di dimissione

Un disinfestazione straordinaria in città contro le zanzare (foto Schicchi)

Un disinfestazione straordinaria in città contro le zanzare (foto Schicchi)

Bologna, 23 agosto 2018 - Sono dodici i pazienti, provenienti dalla Città metropolitana, ricoverati negli ospedali cittadini perché affetti dalla febbre West Nile, causata dall’omonimo virus trasmesso dalla zanzara comune (Culex pipiens), attiva soprattutto di sera e di notte. Questo mentre nel lughese e nel ferrarese si sono registrati due decessi nel giro di poche ore.

Cos'è
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Dei 12 pazineti bolognesi, 5 si trovano al Policlinico Sant’Orsola Malpighi; 7 sono, invece per lo più, all’ospedale Maggiore (ma alcuni sono ricoverati anche in nosocomi della provincia). Nessuno versa in condizioni critiche tanto che un paio del policlinico di via Massarenti sono in via di dimissione.

"Non c’è nessun allarme West Nile", rassicura Davide Resi, responsabile Prevenzione malattie infettive dell’Ausl che sta seguendo la situazione passo passo. Semmai è aumentata la soglia di attenzione anche perché questa estate "così calda e con piogge torrenziali crea il clima ideale per il diffondersi della zanzara comune".

E mentre il Comune intensifica i trattamenti larvicidi straordinari (già ripetuti attorno agli ospedali Bellaria e Maggiore), è altrettanto "fondamentale la collaborazione dei cittadini". Si comincia con i trattamenti anti-larvali per arrivare a svuotare i sotto-vasi di fiori ed eliminare i contenitori con acqua stagnante. Ma anche cambiando spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali oppure usando delle zanzariere.

Ancora più importante: indossare pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto e utilizzare i repellenti giusti, ossiaquelli autorizzati dal Ministero della Salute. Nel volantino ad hoc, il Ministero spiega nel dettaglio quali siano i più efficaci. In primis le creme, poi i roll on e infine gli spray. Vanno utilizzati i prodotti a base di principi attivi ad azione repellente che sono stati registrati come presidi medico chirurgici (Pmc) al Ministero della Salute o come biocidi secondo il regolamento (UE). I prodotti di comprovata efficacia sono quelli contenenti i seguenti principi attivi: dietiltoluamide (DEET), Icaridina (KBR 3023), etil butilacetilaminopropionato (IR3535) e Paramatandiolo (PMD o Citrodiol).

Per coloro che utilizzano “repellente a base di estratti vegetali” affinché sia “efficace bisogna controllare sull’etichetta che si tratti di un prodotto registrato come Pmc o biocida. I prodotti registrati attualmente in commercio sono quelli a base di eucalipto e geraniolo. Formulati a base di citronella, geranio, lavanda, bergamotto, non rientrano in questa categoria e non garantiscono adeguata efficacia”.

Quanto alla “durata dell’efficacia dipende dalla concentrazione del principio attivo: più è alta la percentuale di principio attivo, più duratura è la protezione. L’efficacia e la durata dell’azione protettiva dipendono inoltre anche da altri fattori, quali strofinamento, temperatura ambientale, sudorazione”.

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