West Nile, 18 morti in Emilia Romagna. Venturi: "Anno che potrebbe ripetersi"

L'assessore regionale alla sanità ha incontrato i rappresentanti dei sindaci dei Comuni capoluogo e dei presidenti di Provincia per fare il punto sulle infezioni

Sergio Venturi

Sergio Venturi

Bologna, 18 settembre 2018 - La febbre West Nile ha causato la morte di 18 persone (1 a Piacenza, 3 a Modena, 3 a Bologna, 8 a Ferrara, 3 a Ravenna) con un’età da 63 a 87 anni. Mentre in 66 casi, la West Nile si è manifestata in forme febbrili e in 26 casi attraverso infezioni asintomatiche. Dal 12 settembre non è stato segnalato nessun nuovo caso. A tracciare il bilancio sugli effetti della febbre West Nile è l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi che, in viale Aldo Modo, ha incontrato i rappresentanti dei sindaci dei Comuni capoluogo e dei presidenti di Provincia per fare il punto sulle infezioni del virus West Nile.

3 - Gazze e corvi sono i veri portatori del virus Un’analisi dello stato dell’arte da cui è scaturito un piano di intervento che prevede, in primis, il potenziamento del gruppo di lavoro regionale sulle malattie trasmesse dalle zanzare, istituito dopo l’epidemia di Chikungunya del 2007 per studiare le buone pratiche così da semplificare e rendere omogenei gli interventi su tutto il territorio, da Piacenza a Rimini. Secondo, una giornata di formazione per i tecnici, già in calendario per il 7 novembre, e un convegno con specialisti, entro la fine dell’anno. Terzo, in parallelo, l’individuazione di strategie innovative per coinvolgere maggiormente i privati nell’opera di disinfestazione. “Quest’anno - spiega Venturi- ci siamo mossi nei tempi giusti, ma si è trattato di un anno davvero particolare, che potrebbe ripetersi. Quindi, dobbiamo serrare le fila. Intanto rinnoviamo questo gruppo di lavoro, che è un gruppo tecnico: è la sede idonea in cui possono trovare risposta le specifiche esigenze territoriali, e attraverso cui vengono fornite informazioni tempestive sui lavori e gli eventi in corso”.

Cos'è In particolare la giornata di formazione del 7 novembre è rivolta ai tecnici comunali e agli operatori delle aziende sanitarie coinvolti nelle attività di sorveglianza e lotta alle zanzare, “un’opportunità di aggiornamento e confronto sui diversi aspetti legati a questo tema”, mentre il convegno che verrà fatto entro la fine dell’anno, è teso a fare un bilancio del 2018 e condividere, con degli esperti, le misure più efficaci per il futuro.

image Nel corso dell’incontro si è discusso del tema dei privati e della necessità di mettere a punto strategie innovative per sensibilizzarli sull’importanza di attuare puntualmente la disinfestazione: si stima, infatti, che il 75-80% dei focolai sia in aree private. Per quanto riguarda, invece, gli interventi di disinfestazione effettuati dal pubblico, l’assessore ha ribadito come non ci sia un problema economico. Anzi, la Regione, infatti, contribuisce da sempre con un finanziamento consistente, “ed è sempre disponibile ad incrementarlo” conclude Venturi.

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