CHIARA GABRIELLI
Cronaca

Yaya, Città metropolitana fuori dal processo

L’operaio morì sul lavoro nel 2021: in corso l’udienza preliminare. Ammessi tra le parti civili i familiari della vittima, i sindacati e l’Anmil .

Yaya Yafa aveva 22 anni e proveniva dalla Guinea Bissau: era al terzo giorno di lavoro

Yaya Yafa aveva 22 anni e proveniva dalla Guinea Bissau: era al terzo giorno di lavoro

Morte di Yaya Yafa, ammessi come parti civili i familiari del giovane, i sindacati Si Cobas e Cgil di Bologna e l’Anmil. Ma il gup Andrea Salvatore Romito, che presiede l’udienza preliminare, ha rigettato la richiesta di costituzione di parte civile avanzata dalla Città metropolitana di Bologna. "Siamo sorpresi da questa decisione – le parole del Capo di Gabinetto e delegato al Lavoro, Sergio Lo Giudice –, ma ne prendiamo atto. Non cambierà l’impegno della Città metropolitana nel seguire questa vicenda, così come più in generale la tutela dei lavoratori e della loro incolumità, un impegno che coinvolge in modo attivo le istituzioni del territorio". "Un provvedimento non condivisibile giuridicamente", afferma Salvatore Tesoriero, avvocato della Città metropolitana.

Secondo il Gup la richiesta della Città metropolitana di Bologna di essere parte civile nel processo invece "è inammissibile", in primo luogo perché "non è chiaro in che modo la reputazione dell’ente avrebbe potuto essere scalfita dall’evento", e secondariamente perché "le asserite azioni positive intraprese" per "migliorare le condizioni occupazionali... si dimostrano insufficientemente aderenti al piano concreto", in particolare "riguardo al tema della sicurezza sul lavoro e delle condizioni di salute dei professionisti". Il carrellista, originario della Guinea Bissau e residente a Ferrara, perse la vita a 22 anni al suo terzo giorno di lavoro, schiacciato da un camion in manovra all’Interporto, nell’ottobre 2021. La pm bolognese Michela Guidi ha chiesto il rinvio a giudizio di otto persone per omicidio colposo. Si tratta del responsabile delle operazioni hub di Bologna, blocco 13.4 di Sda, Antonino Tita, del presidente del cda e datore di lavoro di Yaya Yafa, Carlo Ludovici, del responsabile del magazzino e preposto per la Dedalog, Cristian Mancini, che lo gestisce in appalto da Sda, dell’ad e del datore di lavoro di Senner Italia – Andrea Monticelli e David Nothacker –, ditta che affidava a terzi vettori i servizi di trasporto, del legale rappresentante della Transporter Logistic, Mirko Melella, per cui lavoravano i due autisti, tra cui quello che guidava il tir che schiacciò la vittima, e degli stessi autisti, Danilo Giarracca e Cosimo Palombella. Imputata anche la Dedalog, cooperativa per la quale lavorava la vittima.

"La nostra presenza nel processo – spiegano dalla Cgil Bologna – non è solo un atto di solidarietà e vicinanza alla famiglia del lavoratore, ma anche una testimonianza attiva dell’attività sindacale svolta dalla Cgil e dalla sue categorie per rivendicare la legalità, la stabilità occupazionale e la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro". L’udienza preliminare proseguirà il 7 maggio.