Zaki, il processo slitta nuovamente "Vorrei tornare prima dell’udienza"

Odissea infinita per lo studente dell’Unibo: rinvio al 21 giugno. Il rettore Molari: "Delusi, ma anche speranzosi"

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L’odissea di Patrick Zaki non è ancora finita. Continuerà almeno fino al prossimo 21 giugno, a quando precisamente è stato rinviato il processo e la prossima udienza del giudizio a carico dello studente dell’Unibo arrestato all’aeroporto del Cairo il 7 febbraio 2020 e alla sbarra perché accusato del reato di diffusione di notizie false. Questa la decisione presa ieri dal Tribunale di Mansura, al termine dell’udienza, la quinta, che era in agenda nell’ambito del processo a carico di Zaki e che ancora una volta è durata pochi minuti. Un rinvio che era nell’aria già dalla vigilia del ritorno di Zaki al Palazzo di giustizia di Mansura, come esternato dallo stesso studente egiziano, il quale ha anche denunciato come nelle ore immediatamente precedenti all’udienza i suoi account social siano stati presi di mira da un attacco hacker.

Sempre Zaki, al termine dell’udienza, ha poi esternato il "bisogno" di tornare in Italia "prima del 21 giugno per tenere i miei esami in presenza. Adesso combatterò per poter viaggiare. Non aspetterò più. Voglio andare a Bologna, voglio sostenere gli esami. Voglio sentirmi pienamente libero, non voglio una libertà parziale: voglio poter venire in Italia, continuare i miei studi, il mio lavoro, una vita normale". Sul tema di viaggiare prima del 21 giugno però tranciante è stata Hoda Nasrallah, capo del pool di legali che difendono Zaki. "Oggi (ieri, ndr) non si è parlato di viaggiare – ha spiegato –. Gli avvocati hanno chiesto al Tribunale di permettere loro di fare appello di incostituzionalità contro la celebrazione dei processi per reati di pubblicazione e opinione davanti all’Alta corte d’emergenza per la Sicurezza dello Stato. Se il Tribunale si rifiuta di permetterglielo – ha aggiunto – aspetteremo il verdetto nei procedimenti intentati da altri avvocati contro la celebrazione dei processi per reati di pubblicazione da parte del Tribunale della sicurezza dello Stato".

"Gli siamo vicini, lui sa che lo aspettiamo, anche per andare insieme allo stadio a vedere il Bologna", ha commentato il rinvio il sindaco Lepore. Mentre "una grande amarezza" per l’esito dell’udienza ha pervaso il deputato Andrea De Maria. Immediata anche la reazione dell’Alma Mater, in cui Zaki è iscritto al master Gemma. "Accolgo la notizia di questo nuovo rinvio con una delusione che so condivisa da tutta l’Università – così il rettore Giovanni Molari –. Eravamo consapevoli che questo fosse l’esito più probabile. E tuttavia non abbiamo mai smesso di sperare". L’Università ha poi garantito che continuerà "a vigilare sulla vicenda e a sostenere il percorso di studi di Patrick", che dopo la scarcerazione ha ripreso i corsi a distanza.

Francesco Zuppiroli

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