Zaki a Mihajlovic: "Sei un combattente, guarisci presto"

Lo studente egiziano in attesa della sentenza in collegamento con Rai Radio 1 parla di calcio e diritti umani

Patrick Zaki e Sinisa Mihajlovic

Patrick Zaki e Sinisa Mihajlovic

Bologna, 1 aprile 2022 - Patrick Zaki, lo studente egiziano dell'Università di Bologna, in una lunga intervista a Rai Radio 1, in collegamento dall'Egitto col programma 'Forrest' di Marianna Aprile e Luca Bottura, parla della prossima udienza del processo in Egitto il 5 aprile, ma anche di calcio, del suo tifo per il Bologna fc e della forza di Sinisa Mihajlovic nell'affrontare la leucemia per la seconda volta.

"Non ho aspettative sulla sentenza - confessa - sulla base della mia esperienza ci sorprendono sempre, credo rimanderanno ancora. Mi auguro che possano chiudere il caso e che io possa tornare in Italia presto". Ricordiamo che Zaki è libero dall'8 dicembre, dopo aver passato 22 lunghissimi mesi in carcere. Da fonti giudiziarie egiziane, in effetti, pare che il 5 aprile non si arriverà a sentenza e il processo verrà ancora rinviato, per la quinta volta. Patrick convive col rischio di altri cinque anni di carcere per aver scritto un articolo su alcuni casi di discriminazione di cristiani egiziani che configurerebbe il reato di "diffusione di notizie false" ai danni dell' Egitto.

Poi passa a parlare di calcio: Come hai scelto di tifare per il Bologna? “Conosco la squadra da tanto tempo, Di Vaio e tanti calciatori e mi piace anche il modo in cui il Bologna gioca. Quando sono in città mi dispiace non aver modo di vedere la squadra, ho scelto la città e la squadra”. Che calciatore vorresti vedere al Bologna? “Sono contento dei giocatori che abbiamo - ha detto Zaki  - non sceglierei nessun altro perché sono felice di quelli che sono in squadra. Posso fargli solo gli auguri”. Il Bologna ti ha regalato una maglia firmata da tutti i calciatori. "Quella maglietta la tengo nella mia stanza, è una maglia fantastica perché firmata da tutti i giocatori, la vorrei indossare - ha concluso lo studente a 'Forrest' - e vorrei ringraziare tutti per questo gesto". 

Nell'intervista Zaki torna a parlare anche della malattia di Sinisa Mihajlovic: "Sei un combattente, siamo dalla tua parte, ti aspettiamo e speriamo che tu possa guidarci verso altre vittorie. Rimani forte e ci auguriamo che tu guarisca presto", dice sempre a Rai Radio 1.

Zaki e l'amore per Bologna

"Mi auguro sempre che possano chiudere il caso e possa tornare in Italia presto. Se posso espatriare? In teoria sì, ma sto cercando di avere l'autorizzazione dalle autorità egiziane". Zaki ha raccontato che "dopo 22 mesi di reclusione la radio è stata il mio sostegno, volevo sapere cosa succedeva nel mondo, ho cercato di ammazzare il tempo anche seguendo il calcio. Il tempo è il primo nemico nel carcere, la radio è stata la chiave per continuare a essere in vita". La prima cosa che farà una volta rientrato a Bologna? "Passerò l'intera giornata in piazza Grande, incontrerò i miei amici dell'università e proverò il buon cibo italiano".

Zaki: favorirò i diritti umani

"Sento una grande responsabilità quando vedo ad esempio le proteste o le marce a sostegno della mia causa, le ho viste in tutta Italia e a Bologna: è un grandissimo onore ma anche una grande responsabilità. So che devo utilizzare questa popolarità per favorire i diritti umani e cercare di liberare tante altre persone". E ancora: "Rigrazio tutti coloro che mi hanno appoggiato e anche chi non mi sostiene - ha adetto ancora Patrick a Rai Radio 1 - questo significa che bisogna operare di più per i diritti umani. E' estremamente importante per tutti occuparsi delle situazioni in cui le persone sono private dei diritti umani, sostenere queste persone - ha spiegato ancora lo studente bolognese - Dovremmo essre tutti dalla parte di coloro che soffrono di queste privazioni e soprattutto liberare le persone che sono detenute per violazione dei diritti umani: dobbiamo aiutarli ad uscirne", ha concluso.

Il post su Mihajlovic

Anche due giorni fa lo studente, che si sente bolognese d'adozione, aveva scritto su Facebook un lungo post sulla malattia di Sinisa Mihajlovic, costretto a fermarsi ancora per combattere la leucemia:  penso "a quanto è coraggioso quest'uomo! Affrontare questa malattia è un dolore e una fonte di ansia impareggiabili, ma è venuto a dirci: lo sto affrontando a sangue freddo. È il vero significato dello spirito e della passione verso tutto ciò in cui è impegnato".  E ancora: "Quando sono arrivato al Bologna ho visto i video dei giocatori che andavano a trovarlo in ospedale mostrando il supporto sotto la sua finestra, la storia di Mihajlovic è davvero stimolante e ti insegna a credere in te stesso e a non perdere mai la speranza". "Quella è stata la mia chiave per resistere fino a quando non sono stato rilasciato - spiega Zaki - Credo che entrambi abbiamo avuto la fortuna di far parte del Comune di Bologna e del Bologna Fc 1909, la città e il club che da sempre accoglie persone da tutto il mondo per unirsi a loro e diventare dei veri e propri elementi efficaci della città con tutte le sue istituzioni. Saremo sempre grati di avere un allenatore come te e saremo sempre al tuo fianco fino al tuo ritorno in panchina, portandoci a sempre più vittorie nei prossimi anni".

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