Zola Predosa (Bologna), 8 gennaio 2018 - Una professionista che stava facendo un esperimento di teatro catartico. Ecco chi era la donna vestita con la lunga tunica bianca, capelli scomposti, peluche sotto bracio e fotografia al collo che ha seminato il panico tra i genitori di Zola Predosa e dintorni. Alla 'rivelazione' si è arrivati soltanto in tarda serata, grazie a un post del sindaco Stefano Fiorini, lo stesso che nel pomeriggio aveva chiesto ai cittadini di segnalare gli incontri con questa presenza inquitante. La psicosi della 'donna con la tunica' era arrivata a spingere i carabinieri a presidiare le uscite delle scuole, visto che si era sparsa la voce che la signora in bianco avesse anche aggredito o minacciato un bimbo.
"Ebbene la persona non era una entità pericolosa bensì una professionista che per tre giorni, 21-22-23 dicembre, ha fatto nel nostro territorio prove di 'teatro catartico' passeggiando per diverse vie", spiega lo stesso Fiorini. Allarme rientrato, dunque, nessun pericolo né per la signora né per i piccoli cittadini. "A tanti, come al sottoscritto - prosegue il sindaco -, rimarrà qualche dubbio sul perché di questa esercitazione pubblica che magari poteva finire diversamente da una grande preoccupazione collettiva con risata, interrogativa, finale".
Già nel pomeriggio, comunque, i carabinieri - che il sindaco tiene a ringraziare per la collaborazione - avevano smentito che vi fossero denuce a carico della donna. Nei gruppi Whatsapp dei genitori c'era anche chi parlava di coltelli. Mistero risolto? Quasi. Manca ancora un particolare: qual è lo scopo finale di una messinscena del genere.
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