Zona gialla a Bologna, bar e ristoranti: "Tavoli prenotati e tanta voglia di riapertura"

Viaggio tra i locali del centro. "I bolognesi non vedevano l’ora di mangiare fuori. L'asporto ci ha messo una pezza, ma due chiacchiere dal vivo sono tutta un'altra cosa"

Persone sedute ai tavolini in zona Quadrilatero, ieri

Persone sedute ai tavolini in zona Quadrilatero, ieri

Bologna, 7 dicembre 2020 - L’Emilia Romagna si sveglia zona gialla e i bolognesi tornano a fare colazione al bar e a pranzare nei ristoranti (ecco le nuove regole). Un momento che era mancato a tutti, clienti ed esercenti, perché se è vero che "l’asporto ci ha messo una pezza, continuando a fare andare avanti un minimo i ricavi", poter consumare in presenza, fermarsi al tavolino dopo una passeggiata in centro, scambiare due chiacchiere dal vivo "è completamente un’altra cosa".

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Lo confermano praticamente tutti i locali, a cominciare da Gamberini in via Ugo Bassi, dove il via vai in piena mattinata – comunque sempre nel rispetto delle normative di sicurezza anti contagio – è continuo, tra chi ritira una torta per il pranzo domenicale e chi si ferma a prendere un caffè e un croissant . "Già da ieri (sabato, ndr ) avevamo diversi tavoli prenotati: c’è tanta voglia di tornare a incontrarsi", confermano i titolari. Lo stesso vale per il Roxy Bar, dove sotto la Galleria del Leone, poco prima di pranzo, è pieno di ragazzi, adulti e famiglie seduti ai tavolini al riparo dalla pioggia. Perché anche se ci si è messo di mezzo il maltempo, ieri il centro storico è tornato finalmente a respirare e ad accogliere tanti cittadini desiderosi di prendere una boccata d’aria. "Finalmente: ci voleva – sottolinea Enea del Roxy Bar –. Speriamo di non dover chiudere di nuovo, anche perché qua abbiamo lo spazio ideale per poter stare distanziati e non si corrono rischi. Pure se non ci siamo mai fermati e riusciamo a tirare avanti con tranquillità, è importante che i clienti abbiano la possibilità di tornare". Stessa storia per la Pasticceria Santo Stefano, dove tanti bolognesi sono seduti ai tavolini, impegnanti anche a leggere il Carlino .

Discorso leggermente diverso invece per i ristoranti, tra chi è più ottimista e chi invece continua a vivere un momento di grande difficoltà. "Noi vogliamo crederci, siamo prontissimi e non ci arrendiamo – puntualizzano i maitre del Pappagallo, in piazza della Mercanzia, in attesa dei primi clienti della domenica di riapertura –. C’è bisogno di tornare a dare un segnale di fiducia e speranza alle persone, poter di nuovo pranzare fuori va sicuramente nella direzione giusta". L’affluenza è evidente non solo per chi ha ripreso a frequentare i bar, ma anche per chi non poteva più aspettare e scalpitava per tornare a mangiare fuori da casa, come da Adesso pasta (in via IV Novembre), dove entrano diversi clienti. C’è infine chi ha scelto di aspettare un giorno in più per aprire, e lo farà oggi, come Gabriele Ferri del Marsalino. "Certo, riavere il permesso per lavorare ora a dicembre non è il massimo: la stagione non ci aiuta – commenta –. Con la pioggia e il freddo, e il 75% dei nostri locali che contano soprattutto sui posti a sedere all’esterno (nei dehors, ndr ), sarà dura". La strada per tornare è tutta in salita, ovviamente, anche se ieri un accenno di sorriso è tornato sul volto di tanti bolognesi, seppur rigorosamente coperto dalla mascherina.

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