Zona rossa negozi chiusi a Bologna, Tonelli: "Dopo Pasqua bisogna riaprire"

Il direttore di Ascom: "Non c’è più tempo. Per l’abbigliamento, dopo i saldi andati male, la primavera è l’unica occasione"

Giancarlo Tonelli, direttore generale di Confcommercio Ascom

Giancarlo Tonelli, direttore generale di Confcommercio Ascom

Bologna, 23 marzo 2021 - «Non c’è dubbio: continuiamo a parlare di ristori insufficienti rispetto al danno accumulato dalle imprese del nostro commercio". Giancarlo Tonelli, direttore di Confcommercio Ascom, guarda al decreto ‘Sostegno’ e va dritto al punto, spiegando come "il momento sia di enorme difficoltà" e come ci sia bisogno di un "segnale ulteriore" da parte del governo per risollevare il tessuto economico, seguendo due direttrici importanti: intensificazione del piano vaccinale e apertura degli esercizi pubblici dopo Pasqua. Tante imprese sono con l’acqua alla gola e i commercianti continuano a parlare di un quadro disperato: che appello fate per sostenere i vostri associati? "Sapevamo che questi sarebbero stati i mesi più difficili, forse addirittura peggiori dello stesso periodo dello scorso anno, quando la pandemia ci ha colto di sorpresa. Dopo un anno molti imprenditori provano un profondo senso di sfiducia per i problemi accumulati nel tempo. Secondo Confcommercio Ascom, priorità assoluta va data all’incremento della campagna vaccinale". Cosa chiedete? "Non c’è più tempo: il piano vaccini deve intensificarsi nei numeri e nel più breve tempo possibile. Non si tratta di far presto, ma di agire davvero nell’immediato: non è possibile affrontare ancora l’emergenza sanitaria ricorrendo al decalogo di chiusure e divieti, non ha funzionato". Bisogna estendere il bacino, tutelando i più fragili e chi ogni giorno si sposta per lavoro, dunque ? "Non c’è altra arma. Nel corso di questo anno abbiamo visto tutti la capacità limitata del sistema di chiusure a singhiozzo. E qui diventa fondamentale la seconda richiesta che avanziamo alle istituzioni". Quale? "Occorre invertire il modo in cui si è ragionato fino ad ora. E’ chiaro a tutti come negozi, bar e ristoranti, alberghi e altre attività non siano una fonte di contagio, ma anzi un presidio sicuro per i cittadini. Va ribadito una volta per tutte, gli amministratori e i politici devono capirlo: non sono questi i luoghi dove il virus si trasmette. Non ha nessun senso tenere chiusi gli esercizi commerciali, ancor più se i ristori in arrivo sono minimi. Ripartire è fondamentale". Come e quando, quindi? "Avremo una Pasqua in zona rossa in tutto il Paese. E’ comprensibile, perché l’emergenza è forte e i vaccini vanno ancora a rilento, ma dal 7 aprile bisogna ripartire". Vi augurate un cambio di marcia? "Serve modificare il Dpcm e mettere le nostre imprese nelle condizioni di tornare a lavorare: i saldi di gennaio e febbraio sono andati male, per la moda dovrebbe partire ora la stagione primavera-estate ed è l’ultima possibilità. Bar, pizzerie e ristoranti? Hanno avuto appena 15 giorni di apertura, ovviamente solo fino alle 18, nel 2021: non è accettabile. Questi dati la dicono lunga su come il trend vada invertito".

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