Zuppi alla vedova: "Vi sono vicino" Il cordoglio del Pd e della politica

Il messaggio del presidente dei vescovi: "Antonio ci insegna a guardare l’orizzonte, pregherò per lui". Prodi: "Mi mancheranno le nostre chiacchierate". Errani: "Rappresentava le qualità della nostra terra"

Migration

Una vicinanza non scontata. Tra le mille dichiarazioni e attestazioni di affetto per Antonio La Forgia, spicca certamente quella della Chiesa di Bologna e dell’arcivescovo Matteo Zuppi. Nella mattinata di ieri, il numero uno della Cei aveva espresso la propria vicinanza alla famiglia, sentendo la moglie del politico, Mariachiara Risoldi, con un messaggio, ha fatto sapere la Curia.

"L’orizzonte raggiunto ci aiuta a fare una cosa che diceva Andrea Canevaro: ‘Lo sguardo deve essere bifocale: guardare il punto in cui sono e l’orizzonte al tempo stesso’. Antonio continua ad aiutarci a farlo. Vi sono vicino", ha scritto Zuppi.

Un sostegno tutt’altro che banale, perché proprio la moglie di La Forgia aveva fatto conoscere la scelta della sedazione profonda voluta dal marito, polemizzando contro la mancanza di una legge che disciplini il fine vita in Italia. Appena appresa la notizia della morte dell’ex presidente della Regione, poi, è arrivata la nota ufficiale della Curia: "Ci uniamo al cordoglio ed eleviamo preghiere di suffragio nella certezza della risurrezione nel Signore".

La scomparsa di La Forgia ha creato grande commozione anche nel mondo politico: alcuni dei suoi amici più stretti hanno preferito chiudersi nel dolore. Non è mancato, però, il consueto fiume di dichiarazioni. Tra le prime, quella di Romano Prodi, ex presidente del Consiglio e fondatore dei Democratici e dell’Ulivo, a cui La Forgia aderì convintamente, tanto da rinunciare allo scranno di presidente della Regione. "Ho fatto con lui numerosissime chiacchierate – ricorda Prodi –, spesso ci siamo sentiti al telefono e non abbiamo mai interrotto il nostro lungo rapporto". Proprio nei giorni che portarono poi alla nascita dell’Ulivo "il confronto con lui è stato sempre arricchente sul piano culturale e su quello politico. Mancherà la sua vivace e creativa intelligenza". Due esponenti di Articolo 1 che lo conoscevano bene sono Vasco Errani e Pier Luigi Bersani. Per l’ex presidente della Regione, La Forgia "ha rappresentato i valori e le qualità migliori di questa terra senza mai rinunciare al coraggio dell’innovazione, essendo così espressione del miglior riformismo". Per Bersani, invece, la politica "perde un protagonista, un animatore delle culture democratiche dell’Emilia-Romagna e del Paese, l’interprete di una sinistra sempre alla ricerca di strade nuove".

Il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano, Bonaccini "se ne va un uomo di grande cultura, mai sopra le righe, forte della sua forza di pensiero". Anche il sindaco Matteo Lepore ricorda l’addio di La Forgia al Pds: "Non fu uno strappo con la sua storia, ma un passo avanti un po’ più svelto per aprire la porta a una formazione ampia, dove ha ritrovato molti compagni di viaggio. Un gesto di innovazione e ricerca, se così si può dire".

Non mancano, ovviamente, i saluti del segretario nazionale Pd, Enrico Letta ("Tutta la nostra comunità si stringe attorno alla famiglia"), e del commissario europeo Paolo Gentiloni ("Coraggioso nelle scelte, anche quelle più difficili"). E ancora i dem Daniele Manca ("Un uomo al servizio delle istituzioni"), Luca Rizzo Nervo ("Fonte di ispirazione per me e molti altri"), Sandra Zampa ("Ti porterò nel cuore"), Francesco Critelli ("Ha sempre messo la coerenza davanti a qualsiasi interesse personale"), Andrea De Maria ("Perdo un maestro, un compagno, un amico"), Serse Soverini ("Politico di razza"), Gianluca Benamati ("Ha caratterizzato più di una stagione della politica bolognese"), Federica Mazzoni ("Dirigente di spessore"), Emma Petitti ("Un galantuomo"), Luigi Tosiani ("Gli dobbiamo molto") e Debora Serracchiani a nome di tutti i deputati del Pd.

Andrea Bonzi

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro