Zuppi e Belinelli: "Fratelli tutti, davvero"

Il libro del cardinale presentato nella Segafredo Arena. Assieme al cardinale anche il capitano della Virtus, che ha curato la prefazione

Marco Belinelli, Matteo Zuppi e Valerio Baroncini

Marco Belinelli, Matteo Zuppi e Valerio Baroncini

Bologna, 1 dicembre 2021 - Dodici persone in dialogo con il cardinale Matteo Zuppi per confrontarsi su quelle che sono le loro difficoltà nell’essere ‘Fratelli Tutti’, vale a dire nel seguire le indicazioni che papa Francesco ha disegnato nella sua ultima enciclica. Le loro discussioni sono state raccolte nel volume ‘Fratelli Tutti. Davvero’, il libro che è stato presentato ieri alla Segafredo Arena, il campo di gioco della Virtus, nel padiglione 37 della Fiera.

A moderare l’incontro il vice direttore del Carlino, Valerio Baroncini, che ha anche strappato all’arcivescovo un piccolo grande impegno per questo tempo di Avvento che è appena iniziato. "L’enciclica di Papa Francesco – racconta Zuppi – si può riassumere in una sola frase: l’uomo non può trovare se stesso se non trova gli altri. La domanda spontanea e molto personale è questa: che cosa devo cambiare io, come persona, per migliorare il mio incontro con chi mi sta accanto?".

La prefazione del libro è stata scritta dal capitano della Virtus Marco Belinelli ed è un vero manuale di convivenza. "Ritengo la sua lettura utile – spiega l’amministratore delegato della V nera Luca Baraldi – per i tanti spunti di riflessione che propone. Raccoglie anche alcune conclusioni importanti. Ad esempio, non è possibile gestire una struttura come la nostra, che coinvolge un centinaio di persone, se non si ha un’etica e non si testimoniano dei valori".

Non è neppure possibile parlare dell’enciclica ‘Fratelli Tutti’ se non si affronta la questione dell’accoglienza. "Purtroppo l’accoglienza non funziona – prosegue Zuppi – e spesso non funziona perché ci nascondiamo dietro ai diritti per non pensare ai doveri. Qui siamo su un campo di pallacanestro e dovremmo fare come i giocatori che, per saltare di più, si liberano del peso inutile. Anche noi dobbiamo liberarci delle tante cose che ci sembrano utili e in realtà non lo sono per rimettere al centro l’uomo. Dobbiamo avere la stessa umiltà che hanno i giocatori delle squadre vincenti. Sanno benissimo che se giocano da soli possono vincere, se va bene, una partita, ma per il successo finale devono giocare insieme mettendo da parte l’orgoglio. Quello che ci sta costringendo a fare la pandemia, perché per salvare me stesso devo salvare anche gli altri".

Un altro passaggio importante è la modalità con cui le persone si relazionano tra loro. "Il cuore è un muscolo e più lo alleniamo all’amore e più è in grado di amare. Noi, ad esempio, non siamo più abituati alla cortesia, non ne abbiamo il tempo. Preferiamo essere sbrigativi ed evitare l’incontro. Eppure la cortesia è contagiosa, se in un gruppo di persone cortesi ne arriva una ruvida prima o poi si ammorbidisce e se si addolcisce anche il suo cuore si apre. Dobbiamo tornare ad educarci alla cortesia, a farne uno stile di vita".

Il libro nasce grazie alla tenacia di Corrado Caiano e di Nicoletta Ulivi, che hanno raccolto i dialoghi. "All’inizio non pensavamo ad un libro – a parlare è Nicoletta – cercavano solo un modo efficace per promuovere il contenuto dell’enciclica. L’idea del libro è venuta cammin facendo anche partecipando ad una messa di Natale che il cardinal Zuppi ha celebrato in stazione a Bologna, definendola una delle tante cattedrali del mondo".

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