Mattinata eccezionale, ieri, nello stabilimento di Marchesini Group di via Garganelli, a Pianoro. Il cuore della fabbrica in cui si producono packaging di vario genere, dal beauty alla farmaceutica, ha fatto da ‘palcoscenico’ per un delicato e importante incontro organizzato dalla Chiesa cattolica e dalla Cei (Conferenza episcopale italiana) cui ha preso parte il cardinale Matteo Zuppi che, per l’occasione, ha ricoperto al meglio il suo doppio ruolo di arcivescovo di Bologna e presidente Cei.
L’incontro, dal titolo ‘Un altro punto di vista: la persona con disabilità come valore aggiunto nel mondo del lavoro’, era un seminario per associazioni del settore e mondo religioso su come valorizzare le persone con disabilità nel mondo del lavoro e su come considerarle un valore aggiunto, un tesoro che arricchisca l’ambiente lavorativo in cui viene inserito.
Il primo a prendere la parola è stato don Bruno, direttore della pastorale sociale del lavoro della Cei: "Abbiamo pensato a questa iniziativa che vogliamo sia la prima di una lunga serie di momenti di incontro sul tema del rapporto tra lavoro e persone con disabilità. L’idea, abbiamo pensata nei mesi scorsi, l’abbiamo partorita così affinché questa iniziativa si tenesse proprio in un luogo di lavoro: ci sembrava significativo entrare nei vissuti, nei luoghi e nelle aziende dove questa unione avviene quotidianamente".
A prendere la parola, poi, un’emozionata Valentina Marchesini: "L’azienda deve essere anche luogo di scambio, comunità. È bello che ci si tenga aggiornati e ci si confronti su tematiche come questa. Per la mia laurea feci una tesi proprio sulla disabilità cambiando, però, quest’ultimo termine con la parola diversità. Sì, perché siamo tutti diversi e nelle aziende ci si rende conto che solo prendendo atto di questa diversità di ciascuno le cose possono funzionare e andare meglio. La diversità di ognuno di noi è il più grande dono".
Marchesini Group, storica azienda di Pianoro, è da sempre vicina a tematiche sociali, tanto da aver creato un mini stabilimento aziendale anche al carcere bolognese della Dozza per far sì che i detenuti possano impratichirsi ed essere pronti a inserirsi nel tessuto sociale e lavorativo una volta usciti. Lo ha sottolineato proprio l’arcivescovo Zuppi, che ha proseguito dicendo: "È necessario avere un punto di vista diverso sulle cose per poter capire il proprio. E l’integrazione di persone con disabilità o diversità permette proprio questo. Loro sono e devono essere considerate il vero valore aggiunto in un tessuto lavorativo".
Zoe Pederzini
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