Zuppi e Lafram a scuola con i giovani "Con il dialogo si costruisce la pace"

Il cardinale e il presidente dell’Unione delle comunità islamiche protagonisti al Belluzzi-Fioravanti

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di Massimo Selleri

Quattro docenti particolari per un incontro su "dialogo e spiritualità per un modo di pace". Il tema tiene inchiodati sulla sedia i giovani studenti dell’Istituto tecnico Belluzzi-Fioravanti in una mattinata dove si spazia dal vissuto personale al commento ragionato sull’invasione russa in Ucraina. "La guerra abbruttisce tutto e trasforma l’uomo in una bestia – spiega il cardinale Matteo Zuppi – e purtroppo noi oggi siamo tornati indietro di 150 anni. Questa è l’età della Croce Rossa che è nata per curare chi si feriva durante i conflitti, ma adesso in Ucraina stanno bombardando gli ospedali".

Sono le vittime innocenti a rendere più forte la domanda di pace, anche se spesso il mondo si è voltato dall’altra parte. "Solo con la libertà – a parlare è Yassin Lafram, presidente dell’Unione delle comunità islamiche in Italia – si arriva alla pace. Abbiamo scoperto che Putin era cattivo quando ha acceso una guerra in Europa, eppure è da dieci anni che bombarda la Siria. Su questo punto si è anche aperta una accoglienza selettiva con Polonia e Ungheria che hanno aperto le loro porte ai fratelli ucraini e hanno lasciato morire di freddo i siriani. Non ci si sono rifugiati di serie A e di serie B, dobbiamo essere liberi di aiutare chi ha bisogno". Lo stesso concetto viene ripreso da Zuppi: "La vera libertà è l’amore, un cristiano non può mai uccidere eppure in Ucraina la guerra è tra cristiani perché si ignora quella forza d’amore che anima qualsiasi religione. Se è vero che alziamo i finanziamenti alle armi per un legittimo diritto a difendersi, dovremo alzare anche gli investimenti per la scuola e l’assistenza dei più fragili".

All’incontro era presente anche padre Serafin Valeriani, parroco della chiesa ortodossa san Basilio il Grande. "Per essere uomini di pace occorre essere realizzati in sé stessi – dice – e per farlo bisogna scoprire le qualità che si hanno e farle fruttare a favore del prossimo". Quarto relatore, il docente di storia Franco Cardini: "Noi parliamo di pace, ma seminiamo guerra. Ci diciamo che siamo contro la fame del mondo ma sprechiamo cibo. Questo perché continuiamo a preoccuparci solo del nostro benessere".

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