Bologna, 21 aprile 2025 – “Un Padre che aiutato tutti, che ci ha lasciato una grande luce”. E’ commosso il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei e arcivescovo di Bologna, nella sue prime parole affidate alle tv dopo la morte a 88 anni di Papa Francesco, avvenuta questa mattina.
"È un momento doloroso e di grande sofferenza per tutta la Chiesa. Affidiamo all'abbraccio del Signore il nostro amato Papa Francesco, nella certezza, come lui stesso ci ha insegnato, che ''tutto si rivela nella misericordia; tutto si risolve nell'amore misericordioso del Padre' – dice Zuppi – Chiedo a tutte le Chiese in Italia che siano suonate le campane delle chiese in segno di lutto e che siano favoriti momenti di preghiera personale e comunitaria, in comunione tra di noi e con la Chiesa universale''.

Il Papa "si è donato fino alla fine. Ora è il momento del silenzio, della preghiera, del ringraziamento". Un padre ''che ha aiutato tutti, non solo la Chiesa cattolica. Adesso silenzio e preghiera'', ha detto Zuppi al Tg1.
Zuppi negli ultimi tempi non lo aveva incontrato: ''Abbiamo rispettato la sua fragilità. Era importante che si risparmiasse e si curasse. Lo abbiamo accompagnato con affetto e preghiera''.
"Adesso è il momento del silenzio e della preghiera. Ma anche del ringraziamento per il suo servizio fino alla fine. Essere presente anche in questi giorni, girare tra la folla, a dimostrazione della pienezza della fede che ha vissuto. Ha aiutato tanti a camminare, ha dato speranza", aggiunge il cardinale.
Vite parallele
Papa Francesco e il cardinale e arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi: nati contesti di vita molto diversi, poi hanno abbracciato lo stesso credo.
Il primo è nato nel barrio di Flores (Buenos Aires) in Argentina (“Dall’altra parte del mondo”, come ribadito da Francesco nel giorno della sua elezione») da una famiglia di origini italiane. Jorge Mario è della ‘silent generation’, che raccoglie i nati tra le due guerre.
Quello che sarà poi il futuro papa Francesco nasce il 17 dicembre 1936 ed è il primogenito del ferroviere Mario Bergoglio e di Regina Maria Sivori.
Il secondo è un ‘baby boomer’ nato con la Chiesa nel sangue e nella città simbolo dello spirito cristiano-cattolico: Roma. Si chiama Matteo Maria, è nato in una Capitale di metà anni ’50 che si avviava al boom economico ed è il quinto dei sei figli di Enrico Zuppi, giornalista cattolico per oltre trent'anni direttore de L'Osservatore della Domenica, e di Carla Fumagalli, che era nipote per parte di madre del cardinale Carlo Confalonieri.
Bergoglio forse mai avrebbe pensato di diventare Papa. Egli è stato un perito chimico e si è mantenuto per un periodo facendo le pulizie in una fabbrica e poi facendo anche il buttafuori in un locale di Cordoba.
Zuppi invece ha vissuto il Sessantotto romano dal liceo (“ero un anno avanti”, dirà in seguito) e poi nel 1973 incontra Andrea Riccardi, iniziando poco dopo a collaborare con la Comunità Sant’Egidio.
Il rapporto
Due stili di vita paralleli - come detto – ma uniti dalla fede cattolica. Dopo un primo incontro avvenuto “tanti anni fa per la presentazione di un libro a Buenos Aires, dove Bergoglio si scusò per il ritardo”, fa sapere Zuppi in un’intervista, le loro esistenze si intrecciano nuovamente il 27 ottobre 2015 quando il Santo Padre nomina Zuppi arcivescovo metropolitano di Bologna, in sostituzione del cardinale Carlo Caffarra, dimessosi per raggiunti limiti di età.
In questo frangente Zuppi si avvicina sempre di più a Bergoglio, accomunati anche da un ideale simile della Chiesa come istituzione. Il 12 dicembre successivo Zuppi prende possesso dell'arcidiocesi bolognese aprendo, contestualmente, la porta santa della cattedrale di San Pietro, in occasione del Giubileo straordinario della misericordia.
E il 29 giugno 2016, Bergoglio passa a Matteo Zuppi il pallio nella basilica di San Pietro in Vaticano. Il pallio, secondo le disposizioni del pontefice, gli è stato imposto dal nunzio apostolico Adriano Bernardini il successivo 4 ottobre, nella basilica di San Petronio, in occasione della festa del santo patrono. Francesco tornerà poi dall’amico nell’ottobre del 2017 per la conclusione del congresso eucaristico diocesano di Bologna.
Altri eventi rilevanti
Tre mesi dopo l'inizio del conflitto russo-ucraino, il 24 maggio 2022, papa Francesco nomina Zuppi presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), scegliendolo da una terna di nomi, proposta il giorno stesso dall’assemblea della Cei, che comprendeva anche il cardinale Augusto Paolo Lojudice e il vescovo Antonino Raspanti. Il 2 giugno 2023 Zuppi viene nominato dal Papa giudice della Corte di cassazione dello Stato della Città del Vaticano, con decorrenza dal 1º gennaio 2024.
La nomina a cardinale e le missioni di pace
Un’altra data importante del rapporto tra i due è domenica 1° settembre 2019. L’Italia sta risolvendo una crisi di governo che porterà al governo Conte II pochi giorni dopo, intanto durante l’Angelus Francesco annuncia la nomina a cardinale di Zuppi, attribuendogli il titolo cardinalizio di Sant'Egidio in Trastevere, istituito da Bergoglio per l'occasione.
Il pontefice fa sempre più affidamento a Zuppi e dal 2022 inizia una nuova fase del loro rapporto: quello delle missioni di pace.
Francesco, sempre più anziano e in difficoltà - prima di movimento con i problemi al ginocchio e poi ai polmoni -, il 20 maggio 2023 incarica Zuppi di guidare la missione diplomatica della Santa Sede finalizzata ad allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina, il cui scopo principale era promuovere gesti di umanità e costruire le premesse perché potesse essere raggiunta una pace giusta.
Zuppi è stato mediatore in Mozambico nel 1992 per questo Francesco lo ha scelto per questo delicato compito.
Una stima sempre più profonda tra i due porterà Zuppi a compiere per conto del Papa cinque viaggi diplomatici a Kiev (5-6 giugno), Mosca (28-29 giugno), Washington (18 luglio), Pechino (13-15 settembre) ed infine a Mosca (14-16 ottobre 2024).
Fino agli ultimi istanti di vita, il cardinale Zuppi è stato al fianco del Papa appena defunto, recitando il Rosario per la salute, durante la malattia di Francesco.