Zuppi sul bus apre la strada alla Madonna

Tour di 5 ore con soste nei luoghi più coinvolti dal Covid: ospedali, case di riposo, Dozza e cimitero. Il cardinale saluta i tanti fedeli dal pullman

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Delle tante melodie suonate dagli ottoni del gruppo Petronius Brass sul Red City Bus che trasporta il cardinale Matteo Zuppi, ’Santa Maria del Cammino’ è la più azzeccata. Il canto recita "vieni o madre in mezzo a noi" e in effetti per cinque ore l’immagine della Madonna di San Luca ha girato per la città, andando a toccare i luoghi in qualche modo simbolo di questa pandemia. Partita dalla cattedrale poco prima delle 15 su un mezzo dei vigili del fuoco, è arrivata sul Colle della Guardia poco dopo le 20, andando a chiudere quella che è la tradizionale settimana in cui l’icona scende in città.

"È stata una visita molto particolare – spiega l’arcivescovo – ma vissuta con grande devozione. Il dolore che normalmente separa ci ha uniti nel combattere un avversario invisibile e Maria di indicherà la via per il dopo Coronavirus. Tutto non deve tornare come prima, ma seguendo il suo esempio dobbiamo seguire la via della comunione".

Il primo rilievo di questo lungo viaggio non può non essere dedicato alla disciplina dei bolognesi che, da via dell’Indipendenza fino al Santuario, hanno evitato le processioni spontanee e anche il famoso distanziamento sociale nel complesso è stato rispettato. Dalla cattedrale, alla Casa del clero, per poi passare all’ospedale Bellaria, all’Asp Rodriguez di San Lazzaro di Savena e al Policlinico Sant’Orsola.

"Grazie al lavoro che avete svolto e svolgete ogni giorno – ha sottolineato il cardinale al personale che lavora negli ospedali – così come grazie per tutte volte che siete stati di conforto dando notizie che non avreste mai voluto dare a chi non avrebbe mai voluto riceverle". Ripartita la carovana, per la prima volta la Madonna di San Luca è entrata nel carcere della Dozza e poi un piccolo fuori programma per una sosta non prevista alla caserma dei vigili del fuoco con Zuppi che ha chiesto ai vari equipaggi di far suonare tutte le sirene. Da lì si ci è spostato all’ospedale Maggiore e poi al cimitero della Certosa e anche lì si è usciti dal copione con l’arcivescovo che ha chiesto a una bambina di dividere il suo mazzetto di fiori con altri.

Infine si sono percorsi i viali toccando tutte le 12 porte di Bologna e poi c’è stata la risalita passando per Casaglia. In mattinata il cardinale ha celebrato la messa in suffragio delle persone defunte a causa del Coronavirus. Al termine, ai famigliari è stato consegnato un piccolo cero e l’immagine di Gesù che porta in cielo Maria, lasciando intendere che la Madonna rappresenta le persone scomparse per l’infezione.

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