Bologna, 7 giugno 2010 - «Di fronte al nostro appello c’è stata una solidarietà davvero trasversale, siamo a metà del guado e dobbiamo ancora racimolare 1,5/1,8 milioni di euro, ma intanto possiamo iniziare i lavori più urgenti». Con queste parole il monaco benedettino Ildefondo Chessa ha spiegato in conferenza stampa a Bologna a che punto sia la raccolta fondi per il restauro della basilica di Santo Stefano, avviata dopo che la comunità di monaci che vive e gestisce le ‘Sette chiese' si è rivolta alla città e alle istituzioni per salvare un complesso monumentale che nel corso degli anni ha subito interventi per 13 milioni di euro, ma tutti non risolutivi, tanto che oggi la chiesa di piazza Santo Stefano versa in pessime condizioni, dovute anche al «mal restauro» degli anni passati.


Al momento, ha continuato Dom Chessa presentando anche il progetto preliminare del restauro, firmato dagli architetti Roberto Scannavini e Salvatore Fazio, «il Governo ci ha promesso un milione di euro, cui si aggiungono i 300 mila euro stanziati dalla legge Mancia che ci assicurato il senatore Palmizio, i 360 mila euro raccolti dalla campagna promossa da ‘Il Resto del Carlino', la disponibilità di Cna a intervenire e quella di Coopcostruttori a fornirci lavori gratuiti fino a 100 mila euro».

Complessivamente, per mettere a nuovo e in sicurezza la basilica servono circa 3 milioni e mezzo di euro. Fondi che, una volta messi insieme, «saranno gestiti - ha rimarcato il monaco benedettino - con la massima trasparenza da un comitato di garanti formato da 7 persone», tra cui c’è anche il commissario del Comune di Bologna Anna Maria Cancellieri. Quanto ai tempi, invece, Scannavini ha precisato che «entro la prossima settimana presenteremo e protocolleremo il dossier del progetto preliminare generale alle Sovrintendenze competenti, appena avremo l’approvazione cominceremo con i lavori più urgenti che sono quelli contro le infiltrazioni e l’umidità».


La raccolta fondi continuerà, dunque, per tutta l’estate. Sono, infatti, già in programma per l’11 giugno il reading di poesie con Pierfrancesco Favino al microfono, il 19 giugno il mercato di Confagricoltori e il 23 l’evento ‘Sette pasticceri per 7 chiesè con relativo pranzo di gala benefico. Le occasioni per effettuare donazioni ci saranno anche a luglio, fino al gran finale del 18 settembre quando si terrà il concerto per Santo Stefano con il maestro Claudio Abbado sul podio. (segue)

«Bologna non è allo sbando o alla frutta - ha continuato Dom Chessa - ma ha ancora una grande forza sana e concreta, sono invece rattristato e amareggiato per le critiche ingiuste, gratuite e inutili che ci sono giunte da parte di alcuni ambienti ecclesiastici che ci hanno accusato di racimolare tutto noi senza lasciare nulla agli altri, ma penso che queste dicerie che nascono dalla cattiva informazione siano normali quando c’è un’alta esposizione mediatica».
Intanto, però, già i carotaggi e le ispezioni fatte nel terreno sotto alla basilica ha portato a qualche inaspettata sorpresa.
 

Dai sondaggi nel terreno, infatti, è emersa una camera sotterranea con ossa umane, risalente ad un periodo che va dal quinto al settimo secolo d.C. che potrebbe far pensare all’esistenza di fosse comuni. Un ritrovamento su cui sono al lavoro archeologi ed esperti, per effettuare accertamenti che saranno successivamente presentati pubblicamente alla città.