Ababo Bologna, l’Accademia di Belle Arti svela la ricchezza

Porte aperte tra spazi didattici e laboratori con i lavori degli studenti di tanti dipartimenti diversi. E ci sono i ‘talk’ con gli ospiti di ‘Art City’

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Bologna, 11 maggio 2022 - Pittura, scultura, decorazione, fotografia, fumetto, design, moda. L’Accademia di Belle Arti apre da oggi fino a domenica le sue porte piene di creatività per l’Art Week e diventa una galleria diffusa, tra sotterranei, piani superiori, officine e teatro. Ababo Open Show è il percorso immersivo che porta in giro per gli spazi didattici e che, per la prima volta, uscirà dalla base per approdare ad Arte Fiera, da venerdì a domenica, al padiglione 15 (stand F3), con le opere di sei studenti dei bienni di specializzazione delle varie discipline – guidati da Valerio Dehò –, che avranno così la possibilità di testarsi in quel mondo reale e commerciale. Chi resta tra le mura della scuola, invece, ha preparato un percorso che si muove in più direzioni e che viene promosso dalle studentesse di Didattica e comunicazione dell’arte. Perché in Accademia tutti lavorano e c’è un meccanismo formidabile che va dalla produzione alla promozione, dove troviamo anche un progetto di grafica azzeccatissimo, per promuovere gli Art Talk con i protagonisti dei Main project di Art City, ritratti da Adele Di Tella del corso di Illustrazione su cartoline. E che già oggi dalle 10,30 alle 12 porterà in Aula Magna Carlos Garaicoa, che ha realizzato l’opera site specific all’Oratorio di San Filippo Neri. LEGGI ANCHE - Garaicoa: "Ecco la mia rete di colori" - Art city Bologna 2022, artisti mostre ed eventi: il programma Con l’esposizione dell’Accademia (tutti i giorni dalle 9 alle 19 e sabato fino a mezzanotte) il consiglio è quello di lasciarsi andare alla curiosità (o alle visite guidate) ed entrare nei laboratori dove scoprire installazioni affascinanti, come Transition dell’artista iraniana Elham M. Aghili o la mostra deliziosa nel teatro, del biennio di Scenografia del teatro, coi progetti scenici e modellini tridimensionali per La serva padrona di Pergolesi all’omonimo teatro di Jesi. Al piano interrato s’incontra la mostra di manifesti degli studenti di Fotografia, realizzati per il workshop con Mario Cresci, e lungo il corridoio si viene rapiti dalla presenza di tante farfalle origami, inno alla creatività e alla disciplina. Entrando poi nella Palestra di scultura, si scopre come stia tornando vigorosa la scultura tradizionale. Infine la performance/sfilata Refuse! Resist! React! al Labàs di vicolo Bolognetti sabato, del biennio di Fashion Design, a cura di Elisabetta Zanelli.

 

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