Anna Brini: "Tutti in fila per scoprire i segreti di Bologna"

Fra le più ricercate guide turistiche, ha ripreso i suoi tour in presenza. "Viste le richieste potrei accogliere 100 persone"

Anna Brini

Anna Brini

Bologna, 16 aprile 2021 - Quando ha pubblicato le date delle nuove visite guidate che finalmente facevano il ritorno dal vivo, le prenotazioni sono fioccate a decine in pochissimo tempo. E non ha potuto soddisfarle tutte: su oltre cento, ne ha accolte solo venti. Anna Brini , vera star delle guide turistiche, è tornata in pista con due visite alla Certosa e con un tour dedicato alle vie più ’pruriginose della città’ intitolato Bologna a luci rosse. Storie piccanti nella città dell’amore nei secoli , che si ripeterà il 20 maggio in collaborazione con Bologna da vivere (info: www.bolognadavivere.com).  

Signora Brini, il successo era prevedibile? "Prima del Covid si facevano gruppi da 50 persone, adesso si potrebbero fare anche da 100, ma ci fermiamo a una ventina di partecipanti perché è il numero ottimale per organizzarci bene e in sicurezza il tour. C’è una voglia di tornare a uscire, di fare cose, di bellezza, che certamente si poteva prevedere una reazione del genere". Lei ha fatto visite guidate online nel periodo di chiusura delle attività? "Ho bisogno di vedere la faccia della gente per capire se tutto sta andando in maniera soddisfacente, ma di visite online ne ho fatte, la partecipazione è stata molto buona e anche adesso continuo a proporre visite online come quella che farò il 22 aprile alla Certosa e ibride, grazie alla collaborazione con ’Bologna da vivere’ sulla piattaforma Zoom, con cui ho fatto il tour sulla Bologna ’nera’, quella più torbida che ci porta nelle pieghe più oscure della città, dai roghi delle streghe agli omicidi del Dams degli anni Settanta, un volto della nostra città che conosciamo bene, grazie a romanzi e a serie tv". Una Bologna dalle tante sfumature: dall’hard boiled all’hard. "La nostra città ha un lato carnale estremamente sviluppato da sempre. Il primo che parla di quanto le donne bolognesi siano brave a fare il sesso orale è Catullo, quindi parliamo di oltre 2000 anni fa, che dedica l’intero Carme 59 all’argomento, scrivendo che le bolognesi hanno questa peculiarità. Il Carme i questione è volgarissimo, narra di una fellatio straordinaria fatta da questa rossa bolognese, perché in epoca romana le prostitute si tingevano i capelli di rosso. Ma c’è una motivazione storica a tutto questo, non è detto a caso". Qual è la motivazione? "Abbiamo la più antica università del mondo da più di 1000 anni – e sarebbe anche ora di smetterla di dire dell’Europa occidentale, perché finché non viene fuori un documento scritto che mi dice che ne esiste una più antica, questi sono i fatti – dove sono giunti migliaia di studenti universitari, da sempre i più celebri fruitori di bordelli ma anche i meno danarosi, visto che la retta era molto costosa. Con quel poco che potevano spendere, alla prostituta chiedevano giusto il mezzo servizio, non il servizio completo. Ecco quindi che secondo una legge di mercato, la prostituta bolognese si è specializzata in quello che era più richiesto". Visite che portano alla scoperta della nostra città e visite per scoprire l’arte attraverso le mostre. Quali sono state le più gettonate degli ultimi anni? "Bisogna ricordare che la storia delle mostre di Bologna è iniziata nel 2012 con La ragazza con l’orecchino di perla voluta da Marco Goldin e Fabio Roversi- Monaco a Palazzo Fava, perché prima c’erano mostre bellissime che non si filava nessuno. Quella fu travolgente e aprì le porte a tutte le altre. Da Cimabue a Morandi sempre a Palazzo Fava fu incredibile e poi le esposizioni di Palazzo Albergati dedicate a Escher, Bruegel e Frida Kahlo e infine Egitto. Splendore millenario all’Archeologico, organizzata da Arthemisia".  

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