Crevalcore, 'La famiglia del tempo' di Ansaloni / VIDEO

Il grande orologio con le statue che rappresentano moglie e figlie è l'ultima opera di una grande collezione

Giuliano Ansaloni, ex camionista con la passione delle lancette e dei quadranti, davanti all’orologio che immortala anche Anna, Fabiana  e Federica

Giuliano Ansaloni, ex camionista con la passione delle lancette e dei quadranti, davanti all’orologio che immortala anche Anna, Fabiana e Federica

Crevalcore, 12 luglio 2018 - Sbucano uno dopo l’altro da una finestra della torre, lui in frac blu, la moglie in abito lungo verde, una figlia in viola, l’altra in blu. Avanzano in semicircolo, rientrano oltre il battente e tornano di nuovo in scena per poi scomparire accompagnati, ad ogni passaggio, dalle note soavi di un carillon dell’800 dal grande disco in ferro brunito (VIDEO).

«Sono figure di legno di un metro e trenta realizzate dallo scultore siciliano Maurizio Calabrò e rappresentano la Famiglia del Tempo, il mio ultimo, impegnativo lavoro. La somiglianza con me, con Anna e con Fabiana e Federica, le nostre ragazze, è davvero notevole» –, annuncia con un sorriso compiaciuto Giuliano Ansaloni, ex camionista con la passione delle lancette e dei quadranti.

«Questa giostra, una sorta di grande orologio con le nostre statue, è regolata su due giri di pista ogni ora, dalle 11 alle 15. Il movimento e le altre caratteristiche ne fanno un’opera unica al mondo. Domenica, ultimo giorno della grande Fiera del carmine, a Crevalcore, tutti potranno ammirarla dalle 9 alle 19» –, spiega davanti a una sorta di sipario oltre il quale batte, arranca, si contorce e si distende sul ritmo implacabile dei secondi, il complicato intreccio degli ingranaggi.

La ‘Famiglia del tempo’ aggiunge un ricamo di toni, di musica e di colori a una straordinaria collezione di tic tac in elegante parata sulle pareti di questa dimora alla periferia di Crevalcore, un po’ castello, un po’ villone di campagna, un po’ sobria residenza di un nobile d’altri tempi.

«L’ho costruita per gli orologi, noi ci siano adattati» –, dice Ansaloni col rispettoso tono dovuto all’ospite. Ed eccoli, i padroni di casa, vecchi e nuovi segnatempo: da torre, da tasca, da parete, da comodino, da terra, da navigazione, da auto, da gioco, da viaggio, per adulti, per bambini e per tutti. Migliaia di lancette pazientemente recuperate da un mercatino all’altro, grandi, medie, piccole e minuscole, d’oro, d’argento, di ceramica, di ferro, di legno, di ceramica, napoleonici e inglesi, a tamburo d’acqua con caduta a goccia, pendole a fasi lunari, ecclesiastici e cinesi, a intarsio e in ceramica, uniti l’uno all’altro da un concerto di tic tac sul tempo appena passato e su quello che verrà.

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