
Mambo - Facile ironia. L'ironia nell'arte italiana tra XX e XXI secolo
Bologna, 9 febbraio 2025 – Sabato uggioso? Lo illumina la notte bianca con le mille luci dell’arte che crea una fitta costellazione grazie a tutti gli spazi aperti in occasione di Art City. È un rito cui i bolognesi – ma anche persone che vengono da altre città – non rinunciano. Si va col telefono in mano sintonizzato su una mappetta con i posti da non perdere assolutamente; si va chiedendo consigli ad amici che si incontrano e che, avendo visto già mostre belle, le suggeriscono. Perché questa notte, visto che moltissimi posti fino a mezzanotte accoglievano i visitatori, funziona anche col passaparola. Poi certo, ci sono i must dell’edizione 2025. Ma cosa è esattamente un must? È quell’appuntamento nella grande agenda che si esaurisce alla fine di Art City, il 16 febbraio, e che quindi diviene d’obbligo.

Tante cose si possono recuperare, perché hanno una vita più lunga. E poi c’è la possibilità dell’apertura straordinaria notturna: nel can can artistico, anche alcuni negozi fanno opening speciale in serata, magari hanno previsto un esposizione. D’obbligo è San Barbaziano, l’ex chiesa di via Cesare Battisti all’angolo con Barberia, che già da nella mattina registrava lunghe file e anche se non ci si era prenotati, si poteva entrare nello spazio restaurato da poco e ammirare l’installazione di Per Barclay La Strage degli Innocenti, omaggio alla celebre opera di Guido Reni esposta alla Pinacoteca Nazionale: proposta con un messaggio contemporaneo dall’artista norvegese rafforza però quello del pittore bolognese. Ad arricchire la serata la performance Soglia di SCS Ekodanza, che ha immaginato il corpo come un limen (soglia) tra molteplici dimensioni, in un dialogo dinamico tra separazione e connessione. L’ex chiesa è uno spettacolo anche da fuori, la nuova illuminazione è stata studiata per renderla tale. La notte bianca è come al solito una visione di code, gente in fila che attende pazientemente, posti piccolissimi dove entrare pochi alla volta e muoversi da equilibristi, posti più grandi dove muoversi con agio che però ieri sera erano pieni, proprio come il Mambo.

Nella casa del contemporaneo c’era già tanta gente dal pomeriggio, per vedere la mostra Facile Ironia, una fruizione molto scenografica con opere cult. Nonostante la pioggia, che alla fine è stata comunque clemente, ci si muove in gruppi alla ricerca della prossima destinazione, che può apparire anche sotto ai portici, non programmata. Succede tra via Testoni, Cesare Battisti e Porta Nova, che si connota per il neonato percorso Supernova: diverse gallerie si sono messe insieme, tra queste Onirica, Mag Magazzeno e Portanova 12, con una fitta frequentazione Gen Z, un pubblico che sfugge alla catalogazione Art City ma che dimostra come i più giovani stiano creando nuovi punti di socialità. Sono forse questi i centri sociali di un tempo che fanno ricerca sull’arte del futuro? Poco più in là ecco San Mattia con un’installazione che ne celebra la bellezza, lunga fila da Orea Malià per la mostra U Inverse e poi l’esplosione giovane dell’Accademia e con sfilata nella nuova aula su via Irnerio. Chi non ce l’ha fatta può riprovare domenica 10, con orari diurni però.