Bologna, Anna Bonaiuto legge Seneca nell’aula magna di Santa Lucia

L’attrice nella serata con Dionigi e Cacciari. Due giorni di studio dedicati ad Alfonso Traina

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Bologna, 21 settembre 2022 - Agli incontri in Santa Lucia, promossi dal Centro ‘La permanenza del Classico ’ diretto da Ivano Dionigi , ha partecipato talmente tante volte da non ricordarne il numero. "Mi ha sempre colpito – racconta Anna Bonaiuto – la passione che il pubblico straripante mostrava durante quegli appuntamenti. Viviamo un momento storico in cui l’amore per il sapere e l’impegno civile restano valori imprescindibili". Bonaiuto tornerà domani alle 21 nell’Aula Magna di via Castiglione per dare ancora una volta voce a un classico, Seneca . Del filosofo leggerà alcuni passi tratti dai ‘Dialoghi ’ e dalle tragedie incentrati su tre temi fondamentali: dio, il tempo e la morte. "Lui parla di argomenti reali – spiega l’attrice – come l’uso della ragione, l’eliminazione del superfluo, il rapporto con la fine. Perché solo dal dubbio fiorisce il pensiero". I brani verranno proposti nelle versioni del grande latinista Alfonso Traina a cui l’università dedica una due giorni di studio, una mostra e questa serata. ‘La lingua dei poeti a Roma. Giornate di studio in memoria di Alfonso Traina’ è il titolo del convegno in programma domani e venerdì all’ Archiginnasio al quale tra gli altri interverranno i poeti Alessandro Fo e Milo de Angelis . Fino al 31 ottobre poi nella biblioteca umanistica Ezio Raimondi situata al primo piano di via Zamboni 32 resterà aperta un’esposizione dedicata agli scritti di quello che è stato un maestro per tante generazioni di studenti universitari e che ha lasciato all’ateneo una ricchissima biblioteca. Infine ci sarà la serata di domani in Santa Lucia (ingresso libero e diretta in streaming) che, oltre alle letture, accoglierà gli interventi di Massimo Cacciari e Ivano Dionigi , ovvero di due intellettuali, peraltro molto legati al professore scomparso tre anni fa, che su Seneca hanno compiuto approfonditi studi.

Signora Bonaiuto, qual è la forza dei classici di fronte al pubblico contemporaneo?

"La capacità di parlare del destino dell’uomo, che è la ragione per cui sono nati il teatro e più in generale l’arte. Nella ricchezza meravigliosa del linguaggio vengono affrontati argomenti nei quali tutti si riconoscono. Si tratta di temi filosofici ma reali, calati in una società in cui la gente spesso usa le parole senza conoscerne il significato". Lei ha frequentato molta drammaturgia moderna. Ma i suoi inizi sono stati di altro segno? "Il primo spettacolo in assoluto che ho interpretato è stata ‘ Orestea’ di Eschilo con la regia di Luca Ronconi . Ho recitato anche in ‘Coefore’ al festival di Siracusa. Preparare un classico è complicato perché richiede uno studio approfondito e puntuale". Ha inciso parecchi audiolibri, fa reading, propone letture. Perché sostiene che leggere comporta una responsabilità?

"Perché la lettura non può essere una forma di virtuosismo o esibizionismo e la voce dell’attore non deve mai sovrapporsi a quella dell’autore. Bisogna capire il tono e il senso di quello che si dice e non far mai prevaricare le proprie ragioni rispetto a quelle del testo".

La scuola aiuta la comprensione dei classici?

"Dipende dagli insegnanti e dalla loro capacità di comunicare in maniera chiara ed emotiva".

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