Bologna, da Farinelli a Fatima Miris, un tour ’queer’ tra le tombe della Certosa

L’originale passeggiata condotta da Flavia Monceri indaga i diversi modelli di ’maschilità’ visti attraverso i secoli

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Bologna, 25 settembre 2022 - La Certosa custodisce secoli di storia e soprattutto centinaia di storie poco conosciute ma decisamente affascinanti, e per questo continua ad ispirare format artistici e culturali. Questa mattina alle 11, ad esempio, nella giornata conclusiva di PerAspera-Festival di arti interdisciplinari contemporanee , al Cimitero monumentale si terrà una passeggiata molto speciale che porterà i visitatori a scoprire personaggi qui sepolti, che hanno incarnato vari tipi di mascolinità e che sono stati, in un certo modo, eccentrici e insoliti. Proprio come Carlo Broschi, meglio noto come Farinelli , forse il più importante cantante lirico castrato della storia, che nacque ad Andria il 24 gennaio 1705 e morì a Bologna il 16 settembre 1782: a Bologna si era trasferito a 56 anni, eleggendo la città a luogo in cui trascorrere la sua vecchiaia dopo una carriera straordinaria in tutto il mondo. La sua storia è ben conosciuta, ma la ’ Queer Art Walk’ , come si intitola la camminata molto particolare tra le lapidi, condotta da Flavia Monceri , ordinario di Filosofia Politica che si è ispirata alle Queer Art Chat del Moma di New York, farà scoprire personalità e storie poco note e estremamente affascinanti. E’ il caso ad esempio di Fatima Miris, al secolo Maria Frassinesi (1882- 1954), un’artista trasformista famosa in tutto il mondo, nata da una nobile famiglia modenese a Cuneo, che si trasferì a Bologna, in una bellissima villa in viale Aldini, vivendo qui in inverno e in estate a Mirandola. Una vita ricca e avventurosa la sua, frutto di un talento precoce per l’esibizione e il trasformismo reso celebre in quegli anni da Leopoldo Fregoli , tanto che fu chiamata la "Fregoli in gonnella". Debuttò nel 1903 al Teatro Duse, allora Teatro Brunetti e le sue tournée all’estero furono leggendarie, specialmente quando attraversò il Rio delle Amazzoni con 63 cassoni di abiti, scene e parrucche con i quali passava con disinvoltura da personaggi maschili a femminili. E ancora , nella passeggiata si scoprirà il sepolcro che ospita il medico Antonio Cavara e il suo giovane amico Giulio Campagnoli , suo convivente, che prese il posto della moglie del Cavara, sepolta lontana dal consorte, anche da defunto: "Che la morte non separi ciò che la vita ha unito" è la dichiarazione, sulla tomba, decisamente avanti per i tempi. E poi il monumento, composto da un alto cippo in porfido, sormontato dal busto in bronzo di Alfieri Maserati , pilota e fondatore della casa automobilistica, e ne esalta le imprese sportive e imprenditoriali attraverso riferimenti alla simbologia della Roma imperiale. Co-conduttore di questa inconsueta passeggiata è Roberto Martorelli, responsabile del progetto di valorizzazione e restauro della Certosa.

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