Bologna, il museo Archeologico organizza una grande mostra sugli Etruschi in Cina:

Oltre 300 reperti partiranno per l’esposizione dedicata ai ’Signori dell’Italia antica’ che si aprirà il 25 agosto a Suzhou

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Bologna, 15 luglio 20220 – Ci saranno la statua del leone funerario dei Giardini Margherita e le urne cinerarie in alabastro della Collezione universitaria. Ma anche quel celebre specchio in bronzo che ritrae la nascita di Atena dal cervello di Zeus o quelle preziose statuette in bronzo di devoti ritrovate a Grizzana. E poi vasi, collane di perle in vetro blu, ex voto, teste in calcare, piatti, utensili...Il cuore della civiltà etrusca (303 reperti di altissimo valore storico) sta per essere imballato in questi giorni al Museo Archeologico per una destinazione inconsueta: Cina. Si apre infatti il 25 agosto a Suzhou (una città ad ovest di Shanghai con una popolazione di oltre 10 milioni di abitanti) la grande mostra ‘Etruschi. Signori dell’Italia antica ’ ideata e curata dal nostro museo civico e promossa dall’Istituto italiano di cultura di Shanghai in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia e l’organizzazione di MondoMostre. Non è un semplice prestito di opere ma un progetto scientifico accurato che vuole far scoprire ai cinesi un mondo antico a loro completamente sconosciuto. "Siamo produttori e organizzatori – ha detto ieri mattina il sindaco Lepore alla presentazione –. E su questa strada intendiamo continuare". La mostra, che resterà a Suzhou fino al 25 novembre per trasferirsi poi a Chengdu (14 milioni di residenti) dove terminerà nel marzo ‘23, accoglierà soprattutto oggetti delle collezioni dell’ Archeologico oltre a materiali rinvenuti negli scavi ottocenteschi nel Bolognese e ad alcuni reperti del museo di Napoli. "Questo però – precisa la direttrice Paola Giovetti – non condizionerà minimamente l’esposizione nelle sale del primo piano da pochi giorni riaperte al pubblico dopo un anno di lavori". Sale che contengono il preziosissimo e variegato tesoro etrusco. L’archeologa Federica Guidi (più avanti affiancata da Marinella Marchesi) partirà domenica per la Cina per curare l’allestimento e l’organizzazione dell’iniziativa, ovviamente con un occhio attento alla cura e alla conservazione degli oggetti. "E’ un progetto di qualità – spiega lei – che, nel suo rigore, promuove anche qualche aspetto accattivante. Abbiamo cercato di costruire un panorama completo della storia etrusca". Saranno cinque le sezioni dell’esposizione ma il corpus centrale riguarderà i principali aspetti della vita quotidiana dei Rasna (come gli etruschi chiamavano loro stessi). E quindi oggetti legati all’ornamento e alla cura del corpo ma anche alle attività femminili (filatura e tessitura) e maschile (guerra e caccia). Vita e morte. Un’intera sezione sarà dedicata all’Aldilà con reperti che mostrano rituali, credenze e aspettative. Perché, si sa, le tombe e i corredi funebri sono elementi imprescindibili per interpretare lo sviluppo di una società. Non partirà per la Cina la preziosa ‘ Situla della Certosa’ : la fragilità del vaso composto da un’unica lamina di bronzo decorata ha consigliato l’invio a Suzhou di una copia che occuperà l’ultima sala.

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