Bologna, per il film su Ferrari mobili e oggetti d’antiquariato sotto le Due Torri

Da Freak Andò di Maurizio Marzadori il ’dietro le quinte’ di tante mega produzioni

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Bologna, 28 settembre 2022 – Una delle storie più divertenti legate al lavoro per i set è stata quella della scenografia per ’Le avventure acquatiche di Steve Zissou’ di Wes Anderson . Un’altra memorabile ha come protagonista Annie Girardot in città per girare ’ Faccia di lepre’ di Liliana Ginanneschi . Quanti racconti e quante memorie un po’ sbiadite – come quei mobili che dal 1989 hanno lanciato nel nostro paese lo stile ‘patinoso’, sinonimo di vintage e passato – abitano nel regno di Maurizio Marzadori , per tutti Freak Andò , che è poi il suo marchio devoto a liberty, industrial, anni Cinquanta, decò con negozio in centro storico e grande magazzino a Castel Maggiore. Al momento Marzadori è impegnato col suo ‘tesoro’, su ben cinque set. Tra questi nientemeno che la mega produzione del film ’Ferrari ’ con Adam Driver e Penelope Cruz , che Michael Mann sta girando a Modena. E nel passato ’Aldilà delle nuvole’ di Antonioni e Wenders , ’Angels in America’ di Mike Nichols , molti film girati a Bologna, tanti per Pupi Avati e scenografie per teatri (l’installazione ’Ultima’ di Boltanski all’Arena del Sole nel 2017 con oltre 350 mobili d’epoca) e musei (’ AGAINandAGAINandAGAINand ’ di Ragnar Kjartansson al MAMbo nel 2020).

Marzadori, per il film su Ferrari quali sono state le richieste?

"L’ambientazione è tra il 1957 e 1958 e quindi hanno chiesto pezzi per ricreare una bottega, un appartamento con sala da pranzo, scenografie per la strada, forse per una scena della Mille Miglia: necessitavano di moltissimi oggetti. La produzione ha mandato sette attrezzisti che hanno girato ovunque e scattato tantissime foto per poi decidere quali oggetti o mobili scegliere per ricreare gli anni Cinquanta".

Qual è invece la storia legata al film cult di Wes Anderson?

"Un giorno arriva una bellissima signora con un codazzo di tre persone in magazzino. Incominciano a fotografare delle cose e soprattutto una catasta di mobili in paglia che avevamo preparato per portarli alla discarica. Poi mi dice: ‘mi raccomando, questa roba deve arrivare a Roma esattamente come si vede qui perché dobbiamo ricreare una situazione identica sul set’. E così fu la scena sul litorale di Anzio, in un hotel abbandonato".

Invece Annie Girardot venne direttamente in zona Navile per un acquisto.

"Sì, venne a comprare un veliero in vicolo del Pellegrino, perché aveva apprezzato molto gli oggetti forniti per il film. Pagò con un assegno che io poi diedi al restauratore, ma questo, saputo della cliente e vista la firma, decise che non l’avrebbe versato, volle incorniciarlo. Chissà se l’ha mai speso..."

Quando degli oggetti particolari sono stati utilizzati per un set e tornano in magazzino, lei lo fa notare al pubblico?

"Sì. Ad esempio abbiamo il divano anni Sessanta che l’ispettore Coliandro usa per ’incantonare ’ le sue conquiste: è lo stesso dalla prima serie e ad un certo punto ho deciso di non venderlo più, ormai è un pezzo storico. Ho detto alla produzione che al massimo lo noleggio per serate particolari".

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