Bologna, cinema in piazza Maggiore. La soprintendente: "Si valutino altri luoghi"

Cristina Ambrosini, soprintendente alle Belle arti: "Possono essere presi in considerazione altri posti: la questione va approfondita"

Cinema in piazza Maggiore a Bologna (Foto Dire)

Cinema in piazza Maggiore a Bologna (Foto Dire)

Bologna, 14 giugno 2018 - Chiede tempo. Per «conoscere e capire». Sulla scrivania di Cristina Ambrosini, archeologa, neo soprintendente alle Belle arti – in carica da martedì scorso – c’è già una pila di richieste e progetti. Fuori dal suo ufficio, c’è la fila. D’altra parte, la competenza dei suoi funzionari spazia sui territori di Bologna, Modena, Ferrara e Reggio Emilia. «Non voglio centro e piazze sotto vetro», è stata una delle prime dichiarazioni. «Confermo. Quello di piazza ‘viva’ è un concetto che sento molto vicino». Che cosa intende per ‘viva’? «Va stabilito caso per caso. Come, con quale equilibrio, fino a che punto fare, cosa non fare... Le variabili sono tante». In estate, piazza Maggiore ospita, da anni, una rassegna di film di straordinario successo. Cosa ne pensa? «Conosco il rilievo della manifestazione. Ma penso anche che, per un utilizzo per motivi di aggregazione, come è il cinema all’aperto estivo, possano essere prese in considerazione altre localizzazioni».

CINEMAPIAZZAMAGGIORE2018_31783562_163212 Proporrà di spostare la rassegna? «Capisco che sarebbe dura dovere rinunciare a una piazza come questa, che ha anche un forte significato simbolico. Dico solo che si può aprire un ragionamento. Che la questione può essere approfondita, insieme con il Comune e gli altri soggetti interessati». Bologna, da anni, combatte una battaglia contro i graffiti. Che effetto le fa il centro invaso da scritte, tag e disegni? «È una cosa che mi ha colpito molto. L’impatto, negativo, è molto forte. Rispetto ad altre città, dove pure il fenomeno esiste, a Bologna il livello del degrado è molto, molto superiore. Un livello che merita tutta l’attenzione possibile». Non vengono risparmiati neppure i palazzi storici. «L’ho notato. E mi sono chiesta come mai la qualità del contesto storico non faccia da deterrente all’istinto che spinge alcuni al degrado». Il Comune le presenterà un progetto per proteggere il Nettuno con un muretto. Che ne pensa? «Il tema della protezione dei monumenti è molto delicato, ed è stato affrontato in altre città, con diverse soluzioni. Recinzione o meno, e di che tipo... Attendo di vedere il progetto e ne discuteremo».

 

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